È stata effettuata l’autopsia sul corpo della giovane vittima Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato nella notte dello scorso 27 maggio. I funerali in forma privata saranno celebrati domani a Sant’Antimo. Giulia e Thiago “sono stati strappati all’amore dei propri cari“, si legge nel manifesto funebre. Gli esami hanno rivelato che le coltellate inferte da Alessandro Impagnatiello sul corpo della donna sono state circa una quarantina, un numero che si discosta di tanto da quello confessato dallo stesso: “due, al massimo tre coltellate, per non farla soffrire“, aveva dichiarato l’assassino. Il ragazzo si è concentrato sulla parte superiore del corpo, continuando a colpire ripetutamente e rapidamente Giulia, fino a quando si è accasciata a terra. Diversi colpi al petto, uno dei quali ha perforato il polmone, due mortali al collo che hanno perforato carotide e succlavia, uno in faccia all’altezza del sopracciglio e due alla schiena. Secondo l’autopsia, sarebbero passati pochi minuti dall’inizio dell’accoltellamento a quando la ragazza è morta dissanguata.
Gli esami sembrano mettere in luce un altro dettaglio: Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, sarebbe stata colpita, dal padre del bambino che aveva in grembo, alle spalle e di sorpresa. In assenza di ferite sulle braccia e segni di difesa sembra inoltre che la ragazza non abbia potuto o non abbia avuto il tempo di difendersi. Gli elementi raccolti evidenziano la furia con cui Impagnatiello si è scagliato contro la compagna e i pm contestano al 30enne le aggravanti della crudeltà e della premeditazione, che inizialmente erano state escluse dal gip.
Le ustioni sul corpo della donna, dovute ai due tentativi di Impagnatiello di bruciare il cadavere (prima con l’alcol e poi con la benzina), non permettono di datare con esattezza la morte di Giulia. Ustioni “molto estese“, “che hanno alterato pesantemente i tessuti” e potrebbero rappresentare un tentativo di depistaggio da parte di Impagnatiello e un modo per rallentare il riconoscimento. Si attendono risposte sulla morte del feto. Sarà necessario aspettare anche per gli esiti tossicologici, che serviranno a capire se la vittima è stata costretta ad assumere sostanze stupefacenti ed entomologici.
“Sono stati effettuati prelievi di campioni biologici. Serviranno gli esiti (degli esami tossicologici, ndr) e il tempo per verificare ogni cosa“. “Da un punto di vista giuridico, se è iniziato il travaglio e c’è stata anche per un solo istante una vita autonoma ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione“, dice l’avvocato della famiglia, Giovanni Cacciapuoti.
Conclusa l’autopsia, il corpo della ragazza sarà restituito alla famiglia. Alessandro Impagniatello resta indagato per omicidio aggravato, soppressione di cadavere e procurato aborto. Proseguono le indagini.
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