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Ogni anno, il 27 gennaio si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria, la ricorrenza istituita il primo novembre 2005 per ricordare le vittime dell’Olocausto. La data dell’evento non è stata scelta in modo casuale. Infatti, fu proprio il 27 gennaio 1945 il giorno in cui le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz e svelarono al mondo gli orrori del campo di concentramento, dove trovarono solo pochi superstiti.
Casellati: “Dolore del genocidio ancora vivo”
“Il Giorno della Memoria ci consente di onorare le vittime della Shoah. Il dolore del genocidio è ancora vivo in noi, perché quel male, inferto a donne e uomini senza colpa, è un male universale. Non potrà mai essere dimenticato”. Così la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel messaggio istituzionale in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico.
“Il ricordo è l’unica via per vincere il buio dell’indifferenza – ha aggiunto Casellati –. Solo la memoria può renderci consapevoli del passato e del futuro che vogliamo. Dobbiamo comprendere la storia e vincere l’indifferenza, senza voltarsi mai dall’altra parte e combattere per la vita e la dignità umana. Sono certa che i giovani sapranno essere i nostri migliori testimoni di pace”.
Mattarella: “Ad Auschwitz uomini contro l’umanità”
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“La memoria che oggi celebriamo al Quirinale e in altre tante parti del mondo non è una fotografia che sbiadisce nel tempo, ma è un sentimento civile, energico e impegnativo, una passione autentica per tutto quello che concerne la pace, la fratellanza, l’amicizia tra i popoli, il diritto, il dialogo, l’ugualizza, la libertà la democrazia“. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso dedicato al Giorno della Memoria.
Sassoli: “Nazismo basato su nazionalismo esasperato”
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“Questo giornata ci ricorda che 76 anni fa si aprirono i cancelli di Auschwitz-Birkenau, rivelando l’orrore del genocidio nazista. Quello che è successo in quel campo di concentramento e in tutte le altre fabbriche della morte disseminate nello spazio europeo, ci chiama alla responsabilità e ci impone l’obbligo di vigilare e di tenere viva la memoria. Le persecuzioni naziste avevano come obiettivo un progetto di società basato su un nazionalismo esasperato, un virus che, lo vediamo spesso anche oggi, può ritornare e che non possiamo mai dare per sconfitto. Nel nuovo ordine immaginato dai nazisti, non poteva esserci posto per la diversità. Desideravano una società senza ebrei, senza dissidenti politici, senza omosessuali, senza disabili mentali, senza prigionieri di guerra, senza testimoni di Geova, senza Rom, Sinti, Slavi“. Così il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, in occasione della Giornata della Memoria.
Sassoli: “Nazionalismo di ritorno non ci proteggerà da insidie”
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“La costruzione dell’Europa non è solo una straordinaria risposta politica agli orrori del nazionalsocialismo, ma è anche uno dei motori fondamentali del processo di integrazione tra Paesi democratici. Non sarà il nazionalismo di ritorno a proteggerci dalle nuove insidie perché la sacralizzazione delle frontiere così come la ricerca di un’identità pura e univoca non farà altro che produrre nuovi nemici. L’Europa è nata da una grande visione, da un ideale coraggioso che solo poteva trarre forza da una tragedia così immane come quella provocata dalla seconda guerra mondiale e dal folle disegno nazista e l’Europa è l’unica realtà che può consentirci di riscoprire quella vocazione che ci ha portato a costruire uno spazio di democrazia in cui il diritto è il termine di riferimento con cui noi regoliamo i rapporti fra i nostri Stati membri, fra i nostri cittadini“, ha aggiunto Sassoli.
Gli appuntamenti: da “Note per la Shoah” alle visite al Memoriale di Milano
Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid-19, la maggior parte degli eventi dedicati al Giorno della Memoria si svolge online e può essere seguita da ogni parte d’Italia. Il 23 gennaio, all’interno della Sala Verdi del Conservatorio di Milano, sono stati registrati tutti i brani che verranno trasmessi nel corso dell’evento “Note per la Shoah”. Si tratta di una riproposizione delle colonne sonore realizzate da Ennio Morricone per alcuni film dedicati all’Olocausto. Su Rai 5 verranno trasmesse alle 20:45 di stasera, durante una puntata monografica di “Visioni”. Nel corso delle varie esibizioni, l’attore e musicista Peppe Servillo accompagnerà i brani con la lettura di testi curati dallo storico Claudio Vercelli.
Per tutta la giornata, sulla pagina Facebook del Memoriale della Shoah di Milano è possibile prendere parte a un tour virtuale della durata di trenta minuti. Questa iniziativa sostituisce il tradizionale Open Day organizzato in occasione del Giorno della Memoria. Alle 16:00, sul profilo Instagram del Memoriale della Shoah, è prevista anche una diretta con le guide.
“Terre di esilio, terre di confino”
Prendendo spunto dai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno deciso di organizzare “Terre di esilio, terre di confino”. Questo evento mira a raccontare la storia di uomini e donne che per dissidenza, per improvvisa disgrazia agli occhi del regime di turno, per mancato o cessato gradimento da parte del potere o del proprio microcosmo sono stati costretti a vivere (e spesso a morire) altrove. Sul suo profilo Facebook, la Galleria propone una mattinata di studio, che va idealmente da Ovidio all’Olocausto.
L’incontro con Sami Modiano
Sulla pagina Facebook della Comunità ebraica di Roma è possibile seguire un incontro con Sami Modiano. Il sopravvissuto ad Auschwitz risponde alle domande di Ruth Dureghello, la presidente della Comunità. Si tratta di un incontro rivolto a tutte le scuole d’Italia, dedicato al significato della Memoria e all’importanza della speranza.
Sempre sulla pagina Facebook della Comunità Ebraica di Roma verrà reso disponibile il video “Le fonti e il metodo della ricerca sulle persecuzioni degli ebrei di Roma (1938-2944)” a cura di Amedeo Osti Guerrazzi, ricercatore della Fondazione Museo della Shoah di Roma. Si tratta di un breve documentario che racconta gli archivi romani più importanti per la ricerca sulla persecuzione antiebraica in Italia.
La testimonianza di Liliana Segre
Nel corso della sua ultima testimonianza pubblica, avvenuta il 9 ottobre 2020 alla Cittadella della pace di Rondine, Liliana Segre ha ricordato di orrori dell’Olocausto. Durante il suo discorso ha dichiarato di non aver mai perdonato né dimenticato la Shoah. Durante la sua permanenza ad Auschwitz, la donna vide una pistola a terra e per un attimo pensò di raccoglierla. “Ma non lo feci. Capii che non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata una donna libera e di pace”.
Segre: “Le leggi razziali fecero sentire invisibili i bambini”
Durante il suo discorso, durato un’ora, la senatrice a vita ha anche toccato il tema delle leggi razziali. “Un giorno di settembre nel 1938 diventai ‘l’altra’. Sapevo che quando le mie amiche parlavano di me aggiungevano sempre ‘la mia amica ebrea’. E da quel giorno, a otto anni, non potei più andare a scuola. Mio papà e i nonni mi dissero che ero stata espulsa. Chiesi perché: mi risposero che c’erano delle nuove leggi e che gli ebrei non potevano più fare una serie di cose. Se qualcuno legge a fondo le leggi razziali fasciste capisce che una delle cose più crudeli è stato far sentire invisibili i bambini“. Segre ha poi ricordato il giorno dell’arrivo al lager. “Mi venne tatuato un numero sul braccio. Dopo tanti anni si legge ancora bene: 75190”.