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CRONACA

Giornata internazionale dei migranti, la situazione in Italia

Dal 2000, ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti, un’importante ricorrenza che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica complessa e lontana dall’essere risolta. Il fenomeno delle migrazioni solleva interrogativi etici, politici ed economici che non possono essere ignorati.
Già nel gennaio 1997, Umberto Eco, nel corso di un convegno a Valencia, aveva previsto lucidamente il crescente impatto dell’immigrazione sull’Europa: “Il Terzo Mondo sta bussando alle porte dell’Europa, e vi entra anche se l’Europa non è d’accordo. Il problema non è più decidere (come i politici fanno finta di credere) se si ammetteranno a Parigi studentesse con il chador o quante moschee si debbano erigere a Roma. Il problema è che nel prossimo millennio (e siccome non sono un profeta non so specificare la data) l’Europa sarà un continente multirazziale o, se preferite, ‘colorato’. Se vi piace, sarà così; e se non vi piace, sarà così lo stesso”.

In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti, le Nazioni Unite e altre organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani promuovono una serie di azioni per tutelare le libertà fondamentali di coloro che sono costretti a lasciare il proprio paese d’origine per garantire una vita dignitosa per sé e per i propri familiari.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato: “Nella Giornata internazionale dei migranti, evidenziamo l’urgente necessità di una governance della migrazione sicura, radicata nella solidarietà, nella partnership e nel rispetto dei diritti umani.”

Le migrazioni

Le migrazioni di popoli sono un fenomeno storico intrinseco all’umanità e continueranno ad esistere. Tuttavia, al giorno d’oggi, è possibile analizzare le cause che generano questi spostamenti di massa e intervenire utilizzando strumenti condivisi dalle organizzazioni umanitarie per contrastare il sottosviluppo, i regimi antidemocratici, i conflitti e i cambiamenti climatici.

Secondo Save The Children, negli ultimi dieci anni c’è stato un aumento delle migrazioni in tutte le aree del mondo, soprattutto in Asia ed Europa. Nel 2020, una persona su 30 viveva in un paese diverso da quello di nascita. Nonostante la pandemia, il numero di persone fuggite da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani nel mondo era di circa 281 milioni, corrispondenti al 3,6% della popolazione mondiale. Tra questi, circa 36 milioni sono minori.

Il destino di ognuno di noi e delle future generazioni è tutto tranne che definito. Molti giovani italiani sono costretti a cambiare città o a trasferirsi all’estero in modo permanente, non solo per periodi di apprendistato o studio. La condizione del migrante può essere drammatica, spesso collegata al traffico di esseri umani e a organizzazioni senza scrupoli che traggono profitto dalla disperazione altrui. Ancora più angosciante è la situazione dei giovani migranti, spesso minorenni non accompagnati, che si trovano in situazioni precarie e spesso incontrano eventi tragici lungo il loro cammino. I più vulnerabili subiscono abusi di vario genere.

Immagine – newsby.it

Sbarchi di migranti in Italia: la situazione nel 2023

I dati relativi agli sbarchi di migranti in Italia dal 1 gennaio al 14 dicembre 2023, confrontati con gli stessi periodi degli anni precedenti, sono allarmanti. Nel 2021, gli sbarchi ammontavano a 63.076, nel 2022 a 98.653, mentre nel corso del 2023 sono stati registrati ben 153.407 sbarchi. Il mese con il maggior numero di sbarchi è stato agosto, con 25.673 persone sbarcate.

Analizzando le nazionalità dei migranti, i dati aggiornati al 14 dicembre 2023 mostrano che le nazionalità più rappresentate sono state la Guinea Sudan con 18.164 persone, la Tunisia con 17.087 persone, la Costa d’Avorio con 15.973 persone, il Bangladesh con 12.122 persone, l’Egitto con 11.066 persone, la Siria con 9.503 persone, il Burkina Faso con 8.410 persone, il Pakistan con 7.639 persone, il Mali con 5.883 persone, il Sudan con 5.829 persone e altre nazionalità, che potrebbero includere migranti per i quali le attività di identificazione sono ancora in corso, con 41.731 persone. Il totale degli sbarchi nel corso del 2023 ammonta quindi ad oltre 153.407 persone.

Un dato particolarmente preoccupante riguarda i minori stranieri non accompagnati. Nel corso del 2021, sono sbarcati 10.053 minori non accompagnati, nel 2022 il numero è salito a 14.044, mentre nel 2023 si è registrato un ulteriore aumento con 17.213 minori non accompagnati sbarcati.
Questi dati, forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sono suscettibili di successivo consolidamento.

L’aumento degli sbarchi e la presenza di un numero così elevato di minori non accompagnati pongono sfide significative per l’Italia e per le istituzioni responsabili dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti.
L’immigrazione rimane un tema complesso che richiede una risposta coordinata a livello nazionale e internazionale. L’Italia, insieme alla comunità internazionale, deve impegnarsi per sviluppare politiche e programmi che facilitino l’integrazione sociale ed economica dei migranti e dei minori non accompagnati, al fine di costruire una società inclusiva e tollerante per tutti.
Solo attraverso la solidarietà, la cooperazione e il rispetto reciproco è possibile garantire una vita dignitosa a tutti, indipendentemente dalle loro origini.

Immagine – newsby.it

UNICEF – La frontiera dei diritti

In occasione della Giornata Internazionale sui migranti, l’UNICEF ha presentato il rapporto “La frontiera dei diritti“, che rappresenta un viaggio tra la frontiera Nord e la frontiera Sud dell’Italia, toccando i principali luoghi di sbarco, gli hotspot, i centri di accoglienza e i centri d’emergenza in cui il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia e i suoi partner sono attivi nell’ambito del progetto PROTECT.

Attraverso tale progetto, avviato il 15 febbraio in collaborazione con la Direzione generale della Migrazione e degli affari interni della Commissione Europea e il Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia e i suoi partner hanno raggiunto oltre 7.000 persone in frontiera nel corso del 2023, di cui più di 6.000 minori.

Dall’inizio dell’anno sono sbarcate in Italia via mare oltre 153.000 persone, tra cui più di 17.000 minori stranieri non accompagnati. Altri ingressi sono stati registrati alle frontiere terrestri del Nord del Paese, con gli arrivi dalla rotta balcanica, anche se non sono disponibili dati aggiornati su questa situazione.

Il rapporto ripercorre i principali eventi dell’anno e le modifiche normative più significative che hanno interessato l’Italia. Tra queste, la dichiarazione dello stato d’emergenza a seguito dell’eccezionale aumento dei flussi di migranti attraverso le rotte del Mediterraneo.
Una misura che ha permesso di accelerare i trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa, ma ha portato anche al sovraffollamento delle strutture d’emergenza in Sicilia, Calabria e Puglia durante il picco degli sbarchi registrato durante l’estate. Spesso queste strutture sono pensate per una permanenza temporanea e non offrono i servizi indispensabili per la protezione e l’inclusione dei bambini e dei ragazzi.

Attraverso reportage dal campo, il rapporto racconta le storie delle persone raccolte in Sicilia, Calabria, Puglia e Liguria, evidenziando i diversi contesti in cui l’UNICEF opera e come la risposta all’emergenza si è adattata ai continui cambiamenti scenari.

Le preoccupazioni di Papa Francesco: “Evitare il silenzio”

Anche Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus tenuta ieri nella terza domenica d’Avvento e in vista della Giornata Internazionale dei Migranti proclamata dall’assemblea generale dell’ONU, ha rivolto un pensiero ai migranti. In particolare, il Papa ha espresso preoccupazione per le migliaia di persone che cercano un futuro migliore attraversando la giungla del Darién, al confine tra Colombia e Panama.

“Si tratta spesso di famiglie con bambini che si avventurano in percorsi pericolosi – ricorda il Pontefice – ingannati da chi falsamente promette loro una via breve e sicura, maltrattati e derubati”. 

Il numero di migranti che attraversano la pericolosa giungla del Darién dalla Colombia al Panama è aumentato in modo significativo quest’anno, superando il mezzo milione di persone, il doppio rispetto al 2022. Lungo il tragitto, i migranti si trovano anche ad affrontare bande criminali che li derubano o chiedono denaro per guidarli attraverso la giungla. Nonostante i pericoli, il Darién Gap, lungo 265 chilometri, è diventato un corridoio chiave per i migranti che cercano di raggiungere gli Stati Uniti attraverso l’America Centrale e il Messico. I migranti provengono principalmente dal Venezuela, ma ci sono anche persone dall’Ecuador, Haiti, Cina, Vietnam, Afghanistan e paesi africani.

Di fronte a questa tragica realtà, il Papa ha sottolineato la necessità di uno sforzo congiunto: “Non pochi perdono la vita in quella giungla. C’è bisogno dello sforzo dei Paesi più direttamente interessati e della Comunità internazionale per evitare che questa tragica realtà passi sotto silenzio e per dare insieme una risposta umanitaria”. Panama, con l’aiuto delle organizzazioni internazionali, ha creato centri di assistenza per i migranti in diverse parti del paese per far fronte all’alto flusso migratorio.

Alessia Giusti

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