Le zone gialle sono tornate in Italia dal 26 aprile, e già all’indomani delle riaperture che il Governo ha varato arrivano le prime manifestazioni di grande preoccupazione. A scatenarle sono in particolare le immagini che provengono dai bar di tutto il Paese, con avventori fin troppo “rilassati” nel godersi la tanto attesa consumazione. E sul tema Massimo Galli ha deciso di rompere il silenzio.
Reprimenda al Governo: “Sembra un liberi tutti”
Il responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano ha affrontato la fatidica questione in un intervento a Mattino 5. In cui ha voluto lanciare un nuovo appello alla prudenza. “Nei bar bisognerebbe prendere il caffè e portarselo fuori. Ma se vediamo gli assembramenti fuori dai bar in qualsiasi momento nelle nostre città, con persone che bevono senza mascherina, sono situazioni che vanificano il discorso che non ci siano rischi all’aperto“, ha infatti tuonato Galli.
“Se le persone si parlano addosso, il virus può tranquillamente diffondersi“, ha osservato il professore. Da parte di Galli arriva una ulteriore considerazione sulla pericolosità del Coronavirus anche in questa fase. Ma anche una reprimenda al Governo per le recenti decisioni: “Queste varianti sono in grado di diffondersi più delle altre. Le indicazioni sanno molto di ‘liberi tutti’ e ‘arrangiatevi’. Mi auguro che la popolazione sappia comportarsi in maniera responsabile“.
Galli e i temi di coprifuoco e vaccinazione
Molto caldo anche il tema del coprifuoco. Così Galli: “Credo che il coprifuoco abbia una moderata rilevanza se gli italiani, in particolare quelli non vaccinati, non comprendono che girare troppo non è conveniente. I giovani dovrebbero comprendere che portare l’infezione a casa è possibile e pericoloso“.
“Il messaggio è che più si circola e più il virus si diffonde con le nostre gambe. Abbiamo un gap di vaccinazioni rispetto alla Gran Bretagna che difficilmente colmeremo in 60 giorni. Più facilmente ci riusciremo in 100 giorni. Quindi c’è poco da scherzare. Si può cenare all’aperto, questo è certo. Ma se ci si ferma a chiacchierare al tavolo non è detto che basti a evitare che le nuove varianti causino l’infezione“, ha concluso Galli.