Numeri che fanno tremare, frutto di un calcolo di Massimo Galli. Ne parla il direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano in persona, intervenendo nel corso di ‘Agorà’, su Rai 3: “Si tratta di un conteggio che io stesso faccio fatica a fare. Ma nel corso dell’estate abbiamo avuto 20 mila morti che avremmo potuto evitare“.
Come affrontare il calo dei contagi da Coronavirus
Una considerazione che Galli presenta nella consapevolezza che i dati sul contagio da Coronavirus stanno calando. Senza che però questo debba assolutamente essere interpretato come un segnale di “liberi tutti”, un allentamento a tutti gli effetti che porti cittadinanza e anche addetti ai lavori a cedere a un rilassamento potenzialmente fatale. “Se si riesce a stabilire una tendenza favorevole, significa che le misure danno risultati. Ma questo non deve portarci ad abbassare la guardia. Il rischio è quello di ripetere gli errori commessi in estate“, osserva il professore.
“Se si riesce a stabilire una tendenza favorevole significa che le misure danno risultati. Ma questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia, per non ripetere gli errori fatti in estate. Abbiamo avuto 20mila morti che avremmo potuto evitare”.@MassimoGalli51 #agorarai pic.twitter.com/uQCAYErmdX
— Agorà (@agorarai) December 7, 2020
L’invito è quello di continuare a stringere i denti, per scongiurare i rischi di una terza ondata di Coronavirus tutt’altro che improbabile. “Ovviamente è così – sottolinea ancora Galli –. Lo stiamo ripetendo da giorni. Anche se la tendenza è buona, non significa che il virus sia scomparso. Evitiamo di cantare la stessa canzone del periodo estivo. Un brano spesso anche stonato. Il mancato rispetto delle note di questa canzone ci ha infatti condotto alla terribile ripresa autunnale“.
Galli e gli appelli ai cittadini: la previsione di un mese fa
Da Galli arriva quindi un ulteriore appello ai cittadini e al loro senso di responsabilità: “La sicurezza di tutti comincia dai comportamenti dei singoli. Dagli atti di ognuno di noi nella nostra vita quotidiana“. Un aspetto sul quale l’illustre infettivologo insiste da settimane, dato che già a inizio novembre spiegò che il Natale non sarebbe potuto essere “leggero” come un Ferragosto che ha avuto conseguenze nefaste riguardo alla diffusione del Coronavirus.
“Le feste? Sarebbe meglio passarle su Skype. Perché se ci troviamo in questa situazione terribile, la colpa è di un Ferragosto sciagurato. La stanchezza dei cittadini è comprensibile, ma purtroppo la nostra realtà è questa“, disse Galli quasi un mese fa. Con il governo che, Dpcm alla mano, gli ha nel frattempo dato un’altra volta ragione.