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A Torino, i manifestanti dei Fridays for Future sono scesi in piazza in occasione dello sciopero globale per il clima per chiedere alla politica più attenzione all’emergenza climatica. “Oggi chiediamo che la voce degli studenti venga ascoltata una volta per tutti visto che in questa campagna elettorale troppe volte è stata trascurata, oggi è lo sciopero globale per il clima e crediamo che l’attenzione per l’emergenza climatica non vada più rimandata. La scorsa settimana poi è morto l’ennesimo ragazzo durante l’alternanza scuola-lavoro” così Luca Sardo, leader dei Fridays For Future di Torino.
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“Ieri sono uscite diverse analisi che dimostrano quanto il tema dell’ambiente sia stato trascurato in questa campagna elettorale – spiega Sardo – Qualche volta sono emerse misure spot ma non se n’è mai parlato in modo organico. Non diamo indicazioni di voto, nessuno dei partiti ha un target ambizioso per annullare le emissioni”
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I manifestanti di Fridays for Future erano presenti anche a Milano, precisamente in piazza Velasca, nei pressi della sede di di Assolombarda. C’è stato anche un minuto di silenzio dedicato a Giuliano, Lorenzo e Giuseppe, tre ragazzi morti durante l’alternanza scuola-lavoro.
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“La transizione ecologica è ancora un tema che viene utilizzato per spingere altri argomenti. Inoltre, la crisi climatica peggiora nel tempo diventando sempre più grave ma richiede azione oggi per essere fermata. La politica è miope ai problemi del clima e ci si concentra ancora sulla politica vecchio stampo, pensando a farsi la guerra tra partiti senza pensare al bene comune“. Lo ha spiegato Martina Comparelli, portavoce di Fridays for Future Italia a Milano. Lei ha partecipato a un corteo composto da migliaia di persone partito da largo Cairoli. Tra gli slogan si leggeva: “Agenda climatica ora! #People not profit”.
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Anche a Roma migliaia di giovani studenti hanno manifestato per porre all’attenzione della politica italiana i temi dell’emergenza climatica. “I politici non ci hanno ascoltato e in questi anni non hanno investito nelle rinnovabili. La crisi energetica è dovuta soprattutto a questo. Noi abbiamo delle proposte concrete, come quella sulle comunità energetiche scolastiche. Il nuovo governo dovrà ascoltarci perché siamo già in ritardo. Il voto del 25 settembre sarà un voto sul clima“. Questi alcuni dei commenti dei ragazzi presenti al corteo che è partito da Piazza della Repubblica.
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