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Fridays for Future manifesta a Firenze e in tutte le principali città italiane. Il corteo per la salvezza del pianeta coniuga il diritto all’ambiente con quello alla pace. Gli attivisti fiorentini di Fridays for Future sono scesi in piazza Santissima Annunziata per protestare contro la guerra e per difendere il pianeta. Zoe Tartaro, organizzatrice della manifestazione di Firenze: “Bisogna agire subito, chiudere i rubinetti del gas. Le previsioni sono molto più pessimiste. Dobbiamo cooperare a livello internazionale. Noi italiani dobbiamo agire prima di tutti gli altri, azzerare le emissioni entro il 2030. È una crisi, non c’è più tempo. Guerra e crisi climatica vanno insieme. Dietro i conflitti ci sono sempre le stesse persone, l’1% della popolazione più ricca, quello che non ci rimette. Dobbiamo diventare indipendenti a livello energetico e puntare tutto sulle fonti rinnovabili“.
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È partito attorno alle 9.30 da largo Cairoli a Milano il corteo dei Fridays for future che sostengono lo sciopero globale per il clima. In testa al corteo una grande bandiera della pace. Al centro della protesta dei giovani c’è la giustizia climatica ma anche la condanna al ricorso della guerra in Ucraina. Il movimento è nato il Svezia dopo gli scioperi della 19enne Greta Thunberg e quella di oggi è la prima manifestazione del 2022 che ha l’obiettivo di coinvolgere tutto il mondo. Lungo il percorso i giovani hanno urlato più volte slogan contro il Comune di Milano e Confindustria, contro il premier Mario Draghi e il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Secondo gli organizzatori, alla manifestazione partecipano migliaia di persone, molte con la bandiera della pace. A guidare il corteo c’è un risciò con il cartello “Non chiamatelo maltempo“.
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Anche a Torino gli attivisti di Fridays for Future sono scesi in strada per manifestare. “Finalmente siamo tornati, è un momento molto particolare con questo conflitto. Vogliamo sostenere con questo sciopero le cause comuni tra guerra in Ucraina e crisi climatica: l’Europa finanzia con 800 milioni di euro ogni giorno la Russia di Putin per i combustibili fossili. La crisi climatica riesce ad esacerbare tutte le altre crisi, dalla Siria a oggi” così Luca Sardo, uno degli organizzatori della protesta.
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(Migliaia di studenti e attivisti di Fridays for future hanno invaso le strade di Roma per manifestare per il clima e contro la guerra. “Siamo qui oggi perché l’Unione Europea vuole tornare al nucleare e alle centrali a carbone. Continueremo a mobilitarci, pensiamo che la minaccia della guerra nucleare sia un rischio effettivo che stiamo correndo, tutto questo si rompe se noi rompiamo quello che sta facendo l’Unione Europea cioè creare un esercito dove le armi nucleari sono integrate. Solo questo possiamo fare in Italia per la pace globale” commentano gli attivisti.
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