La tradizionale parata per la Festa della Repubblica, che si tiene il 2 giugno, ha avuto luogo. Presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e le alte cariche dello Stato, tra cui figurano il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e del Senato, Ignazio La Russa. Atteso il messaggio di Mattarella, che ha spaziato tra diverse tematiche.
“Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l’azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo”, ha scritto il presidente della Repubblica in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
“La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell’ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo“, per il quale “l’orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate”, ha scritto ancora Mattarella.
“I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l’affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune“. Per il presidente, ad oltre un anno di distanza, “la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi”.
“Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie. Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito”, ha scritto ancora. Per poi concludere: “In questo giorno di festa formulo a tutti gli appartenenti alle Forze Armate di ogni ordine e grado, con sentimenti di gratitudine per il servizio svolto, il più fervido augurio. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica“.
Ad intervenire anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ai cronisti all’Altare della Patria ha dichiarato: “Se noi non ricordiamo che quello che abbiamo qualcuno lo ha costruito, anche sacrificandosi per questo, allora non capiamo neanche il senso perché noi dovremmo fare dei sacrifici per chi verrà dopo di noi la comunità nazionale. La patria è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme, per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”.
“Niente che si chiami pace può essere scambiata per invasione. Non si può non considerare che c’e’ un Paese aggredito e uno che ha aggredito e non si può non partire da questo presupposto”, ha concluso.
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