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Finisce in tribunale lo scontro Fedez-Rai, dopo le polemiche nate con il Concerto del primo maggio. La Rai ha deciso la querela per diffamazione contro il rapper per danno di immagine, a causa della diffusione dell’audio della telefonata con i vertici di Rai3 e per diffamazione aggravata della società e di una sua dipendente.
“Aggiornamento sul mio album delle querele: sono appena stato querelato dalla Rai“, ha detto Fedez iniziando il suo resoconto della situazione sulle Instagram Stories. E poi: “Ho sempre detto che mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e fatto. Quindi ne affronto le conseguenze. Però bisognerebbe ricordare come si è comportata la tv di Stato in questa faccenda“.
“Ricapitolando la storia della nostra fantastica tv di Stato – afferma ancora Fedez non rinunciando mai a un’abbondante dose di ironia –. Salgo sul palco del Primo Maggio, dico che hanno fatto pressione per cercare di farmi togliere i nomi dei leghisti che dicevano frasi come ‘se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno‘. Dico che la direttrice di Rai3 ha trovato inopportuno il mio testo, poi scendo dal palco e la Rai dice che sono un bugiardo. Che non è vero. Diffamandomi quindi, perciò io pubblico la telefonata in cui la vicedirettrice di Rai3 mi fa pressioni per omettere dei nomi. E non si capisce il perché, dato che si tratta di fatti incontestabili“.
“Sapete dov’è la differenza tra me e voi, amici della Rai? Io la telefonata l’ho pubblicata mettendoci la faccia e pagandone le conseguenze. Voi mi avete registrato a vostra volta e avete passato tutto ai giornalisti, che devono coprire le loro fonti. E questa è vigliaccheria di Stato. Speriamo che almeno in Commissione Vigilanza mi faranno parlare e dire la mia“, prosegue con parole molto severe Fedez.
“Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte. E non si tratta di vendere qualche smaltino in più come volete intendere voi“, aggiunge Fedez, che con queste parole mette nel mirino i suoi detrattori in quota Lega. E poi rilancia: “Io la mia famiglia la mantengo anche senza gli smaltini. Si tratta di metterci la faccia e di pagarne le conseguenze. Perché io sono un privilegiato e mi posso difendere da voi. Ma ci sono persone a cui voi molto probabilmente avete riservato lo stesso trattamento che non hanno il privilegio di potersi difendere. E attenti a quello che leggete, perché qualcuno afferma che mi hanno denunciato per l’illecita diffusione dell’audio. Ma la Rai non può denunciarmi per questo“. Quindi ha annunciato a sua volta una controdenuncia per diffamazione nei confronti del direttore di Rai3, Franco Di Mare.
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