Federfarma, è allarme vaccini anti influenza: “Saranno insufficienti”

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Il numero di vaccini contro l’influenza a disposizione della cittadinanza rischia di essere pericolosamente inferiore rispetto alle esigenze. Questo l’allarme lanciato da Federfarma, nel momento in cui ci si avvicina alla stagione più calda legata ai malanni stagionali.

I vaccini anti influenza non bastano? L’allarme

Il problema è la produzione vaccinale, molto più alta rispetto al passato – ha spiegato Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma –. Sono stati distribuiti 800mila vaccini, 150mila in più. Lunedì arriveremo a 900mila. Saranno comunque insufficienti. A livello nazionale siamo messi male, le uniche Regioni dove le cose funzionano sono Lazio ed Emilia Romagna. Si dovrebbe coprire il 70% delle fasce deboli, ma sulle fasce attive della popolazione chi prima arriva meglio alloggia. Qualche errore in fase di programmazione è stato fatto“.

C’è però un altro tema altrettanto di attualità. E su cui il presidente di Federfarma non si nasconde: “Il vaccino anti Covid? È complesso. In una prima fase, entro il mese di gennaio, verranno somministrati al personale ospedaliero e delle Rsa. Ma quando andrà somministrato alla popolazione, credo che le farmacie rivestiranno un ruolo attivo“.

Federfarma: tutti i problemi con i tamponi

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Anche la somministrazione dei tamponi rapidi ha generato qualche difficoltà. E a Federfarma ne sono consapevoli: “Ci sono stati dei problemi con i tamponi rapidi, per reperire gli infermieri necessari. Sui test sierologici ci sono stati meno problemi, e il 70% delle farmacie ha aderito. Qualcosa si sta muovendo, bisogna perfezionare la delibera e dare anche al farmacista la possibilità di farli. La categoria ha risposto molto bene, magari brontolando ma ci siamo attivati“.

Cossolo, a nome di Federfarma, ha anche una contestazione da presentare: “La Regione ha dato l’annuncio un mese fa, è stato un errore farlo prima che ci fosse la norma. Si sarebbe dovuto aspettare di avere il protocollo in mano. Le farmacie sono sempre state aperte e hanno svolto un ruolo di filtro, qualsiasi cosa la abbiamo fatta. Sui tamponi, la realtà dei fatti è che per ora si fanno in farmacia. Non vogliamo fare i medici o gli infermieri bonsai“.

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