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“Stiamo protestando perché, fondamentalmente, nessuno ci ha considerati. Siamo una categoria che è stata dimenticata da tutti i membri di questo governo. Non lavoriamo da mesi, siamo qui a rivendicare semplicemente il nostro diritto al lavoro: né più, né meno”. È questa l’accusa di Alfredo Orofino, rappresentante degli imprenditori di street food che hanno protestato con un flash mob organizzato martedì in Piazza Montecitorio, a Roma. Per Orofino l’obiettivo della manifestazione era proprio quello di raccontare il limbo in cui si trova il settore nonostante l’avvio della Fase 3.
Senza la possibilità di indire fiere ed eventi, gli imprenditori sono ancora al palo e non riescono a mantenere in vita le loro attività. “La soluzione? Innanzitutto farci partire – ha chiosato Orofino -, farci ricominciare a lavorare, rispettando quello che noi sappiamo fare, cucinare in piazza per la gente e creare divertimento. Ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta”.
“Noi siamo ancora chiusi, chi è ripartito è sottoposto a grandi limitazioni – ha aggiunto l’imprenditore –: dal momento che partecipiamo ad eventi, possiamo lavorare solo nel contesto di manifestazioni organizzate perché non siamo presenti nei mercati. Gli eventi non stanno ripartendo, quei pochi che ripartono lo fanno in modo contingentato, limitato a poche persone. Noi, con poche persone, non possiamo lavorare“.
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