Fase 2, ristoratori di Milano: “Ripartenza difficile, manca la clientela”

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Il 18 maggio è ormai alle spalle. L’Italia è entrata nel vivo della Fase 2 e da ieri sono riaperti negozi, ristoranti, bar, parrucchieri ed estetisti. Si torna a messa. Le città si rianimano e torna il traffico. Più gente sui mezzi pubblici. Una ripartenza non proprio semplice per Milano e il giorno dopo c’è spazio per fare un primo bilancio. I ristoratori in zona Moscova sottolineano le difficoltà nel ritornare alla normalità e lamentano la mancanza di clienti e turisti che non affollano le strade della città nei primissimi giorni di Fase 2.

Le reazioni dei ristoratori di Milano al primo giorno di Fase 2

Uno dei ristoratori racconta l’inizio della Fase 2. “Nella prima giornata abbiamo aspettato i clienti che venissero, però c’è un po’ di tensione e vengono piano piano. È un po’ difficile lavorare in questo modo con le distanze, perché le persone vengono in gruppi e poi noi li dobbiamo distanziare sul tavolo. Non ci aspettiamo niente. Già il momento è drammatico, per come stiamo andando, e non sappiamo come sarà il futuro ma non promette nulla di nuovo”.

Un altro ristoratore afferma: “Ieri è andata abbastanza bene, che è stato il primo giorno effettivo di apertura. C’è stato un po’ più di movimento rispetto alle settimane precedenti; i milanesi hanno cominciato a uscire di casa, sempre nel rispetto delle regole, comportandosi molto bene. Qui in Corso Garibaldi un’attività come la mia lavora molto con il passaggio dei turisti; abbiamo cercato di aumentare il nostro fatturato con il delivery. Speriamo che ci possa essere un po’ più di gente e di sole noi saremo sicuramente qua pronti”.

Una gelataia invece racconta: “Per noi è stato più che altro un problema organizzativo: sanificare tutto il negozio, ripristinare i macchinari, fare la produzione dei gelati e delle granite, quindi in realtà è stata una fase preparatoria. Anche perché in giro non c’è nessuno”. Infine, per un altro ristoratore “il bilancio è ancora negativo, però consideriamo che i negozi di altro genere non hanno aperto, quindi stiamo a vedere”.

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