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Proseguono le riaperture che segnano in maniera cadenzata, durante la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, il lento ritorno alla normalità dopo gli oltre due mesi di lockdown. Nella giornata di oggi sono le biblioteche a riaprire i battenti, anche se la loro fruizione è limitata a servizi essenziali. La consultazione interna, possibile causa di assembramenti, è ancora vietata.
La Biblioteca Sormani a Milano ha riaperto le porte questa mattina. Una ripartenza limitata, con orari ridotti e ingressi limitati all’atrio, ma che comunque resta un segnale importante verso il ritorno alla normalità. Attivo, in ogni caso, solo il servizio di restituzione dei libri prenotati prima dello stop per le restrizioni anti-coronavirus o per il ritiro di testi prenotati sempre prima della chiusura stessa. Per il momento tutti gli altri spazi restano chiusi al pubblico.
“Ripartiamo in tutta sicurezza, con nuovi orari ridotti: siamo aperti dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 17.30 – spiega Giuseppina Sansica, responsabile della Biblioteca centrale Sormani -. Da oggi è possibile restituire i libri oppure venire a ritirare testi prenotati che erano disponibili prima della chiusura. La novità per gli utenti è l’obbligo di accesso solo su appuntamento. La mascherina è obbligatoria, inoltre bisogna sottoporsi alla rilevazione della temperatura, sanificare le mani e rispettare la distanza di almeno un metro dalle altre persone”.
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Maria Rosaria Senofonte, direttrice dell’Istituzione Biblioteche di Roma, parla invece della situazione nella Capitale: “Le biblioteche che riaprono sono 12 su 39 – racconta –. Durante il lockdown siamo stati aperti con alcuni servizi online, alcuni dei quali del tutto innovativi. Oltre all’iscrizione online e all’accesso al patrimonio di ebook abbiamo aperto il servizio di edicola digitale”.
“Abbiamo avuto molti nuovi tesserati – aggiunge la direttrice –. Il pubblico degli utenti che partecipano alle nostre attività sono 195mila. Siamo in attesa che rientrino dal prestito 55mila titoli, che vengono ritirati e rimessi in circolo dopo una quarantena lunga di dieci giorni: anche i libri vanno in quarantena, quelli che sono stati chiusi per due mesi l’hanno già fatta”.
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