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“Attualmente non abbiamo ancora ricevuto nulla della cassa integrazione in deroga, nella quale siamo dal 5 marzo”, si sfoga Debora Colaboni, lavoratrice in protesta sotto al Campidoglio per via della situazione complicata delle mense scolastiche in questa Fase 2. “Non sappiamo a chi rivolgerci e che cosa fare per potere ritornare alla nostra dignità. Perché noi lavoriamo, abbiamo a che fare con i bambini, però a tutt’oggi non abbiamo nulla. Ci hanno distrutto anche la nostra dignità. Virginia Raggi non considera minimamente la nostra categoria”, prosegue Colaboni. “In questa Fase 2 le mense scolastiche per lei non rientrano nemmeno nei piani del Comune di Roma. Quindi speriamo che oggi si renda conto che invece noi esistiamo e che ci dia delle risposte positive ed eque”.
Le mense chiedono aiuto al Comune di Roma in questa Fase 2
Elena Scifino, segretaria regionale Filcams Roma-Lazio, aggiunge: “Siamo qua a manifestare nei confronti del Comune di Roma perché abbiamo la necessità di avere garanzie affinché queste lavoratrici delle mense scolastiche possano avere da settembre la garanzia occupazionale, perché il loro bando scade il 31 luglio e perciò abbiamo necessita di avere certezza che il servizio non solo riparta ma anche nelle condizioni giuste”. Il periodo critico arriverà però con l’estate, quando “con la chiusura, le dipendenti della mense scolastiche non riceveranno nemmeno più ammortizzatore sociale”, spiega Scifino.
Secondo Gisella Serva della Fisascat Roma, “a tutt’oggi non sappiamo che fine faremo. Stiamo ancora aspettando la cassa integrazione in deroga di marzo, che è esattamente il 50% dello stipendio senza assegni famigliari e senza rati di tredicesime e quattordicesime. Noi speriamo”, conclude Serva nel suo accorato appello, “che oggi qualcuno ci dia una risposta certa per cosa ci aspetterà a settembre, quante di noi avranno una collocazione di lavoro nelle mense scolastiche e di tutte noi che cosa prevede il Comune di Roma”.