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Il vicepresidente dell’Associazione nazionale ambulanti, Angelo Pavoncello, ha parlato della complicata situazione che la categoria di lavoratori in merito sta vivendo in questa Fase 2, a margine di un sit-in a piazza di Spagna a Roma organizzato per annunciare una manifestazione per il prossimo 3 giugno. “Per il presidente Conte e il Governo fino ad ora siamo invisibili”, sostiene il vicepresidente di Ana. “Non siamo stati mai citati in una delle conferenze stampa del presidente del Consiglio né hanno mai risposto alle nostre decine di lettere che gli abbiamo inviato con le nostre proposte per aiutare la categoria. La nostra categoria è ridotta allo stremo e alla fame, e chiede poche cose, semplici alcune anche a costo zero”.
Le richieste degli ambulanti per la Fase 2
Pavoncello spiega le proposte degli ambulanti in vista della Fase 2. “Chiediamo la proroga fino al 2022, perché parecchi titoli scadono nel 2020. Prima, con il vecchio decreto Bersani, venivano automaticamente rinnovati di dieci anni. Non chiediamo di attuare la stessa norma, ma una proroga di due anni affinché si possa avere il tempo, una volta finita la pandemia, per sederci a un tavolo del Ministero e preparare assieme una nuova legge. Una legge che rilanci un settore che prima del Coronavirus muoveva il 2% del Pil italiano e che ha un indotto di un milione di persone. Quindi non è una categoria che può essere invisibile: un milione di cittadini che rischiano di non riaprire è veramente assurdo. Ana (dell’Associazione nazionale ambulanti) rappresenta gli ambulanti in tutta Italia ed è presente in 15 regioni e quindi”, conclude Pavoncello, “pensiamo che la nostra voce sia abbastanza autorevole per chiedere in questa Fase 2 al presidente Mattarella di obbligare Conte a convocarci o, come garante della nazione, di convocare una delegazione che specificherà le problematiche che abbiamo, diventando il garante di sopravvivenza di questa categoria”.