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“Siamo soddisfatti in parte, oggi è sulla carta che due gruppi vengono presi da una crisi, sotto amministrazione controllata, e vengono uniti insieme. Vogliamo avere cose concrete, vedere produzioni a Riva di Chieri“. Così i lavoratori della Ex Embraco commentano il risultato del tavolo tenutosi in Prefettura a Torino con la sottosegretaria Todde sul futuro della fabbrica di Riva di Chieri. “Il futuro di noi lavoratori? Produrre compressori, già nel 2021. Con il 2022 dovrebbe arrivare una seconda linea. Siamo rimasti scottati, siamo coi piedi per terra prima”.
Ex Embraco, Todde: “Festeggiamo dopo, ora lavoriamo”
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“Dico sempre che bisogna festeggiare dopo, ora c’è un piano serio sul tavolo, c’è un interlocutore serio che è Acc, con un commissario serio. I presupposti ci sono, ma adesso bisogna lavorare con la Regione Veneto, la Regione Piemonte, i sindacati e gli stabilimenti lavorare”. Così la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico Alessandra Todde dopo il tavolo istituzionale sull’Ex Embraco tenutosi in Prefettura a Torino. “I tempi sono: risolvere i nodi, legati al fallimento e all’amministrazione straordinaria, in maniera che anche gli interlocutori interessati possano essere coinvolti in maniera strutturata. La maggioranza sarà privata, con il Mise che entra nella compagine e con un gruppo di investitori privati che garantiscano la resilienza della filiera. Vogliamo mantenere il perimetro lavorativo, ma ci possono essere scivoli e incentivi per chi vuole prendere strade diverse“.
A Riva di Chieri si produrranno 6 milioni di motori per i compressori
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“Il succo del piano industriale è di portare una produzione di 6 milioni di motori di compressori a Chieri”. Così il commissario straordinario di Acc, Maurizio Castro, oggi a Torino seduto al tavolo con la sottosegretaria Todde per discutere il futuro dell’Ex Embraco. “I produttori cinesi avevano cancellato l’Europa dalla mappa industriale, con questo progetto nasce un grande campione del compressore, in grado di intercettare un bisogno dei produttori del freddo. Deve nascere un polo davvero europeo. Ai 6 milioni si aggiungono ulteriori motori funzionali ad altri settori”.
Appendino: “Vogliamo impiegare lavoratori con progetto appetibile”
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“Noi abbiamo famiglie che da quattro anni non lavorano, l‘obiettivo è di rimpiegare queste persone, non c’è solo il tema della formazione ma anche dell’appetibilità del progetto”. Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, dopo il tavolo con la sottosegretaria Todde per discutere del futuro dell’Ex Embraco. “Queste persone devono decidere di parteciparvi al posto degli scivoli a disposizione. Il messaggio è che vogliamo reimpiegare queste persone. È molto importante l’impegno dello Stato, per questo ringrazio la sottosegretaria e il Mise, sono una garanzia”.
Cirio: “Embraco simbolo di ciò che non deve accadere, da ora di ciò che funziona”
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“Oggi è un buon giorno. Il mio compito è incalzare lo Stato sulle necessità del mio territorio segnalando quando le cose non funzionano, e l’Embraco è stato un simbolo di ciò che non dovrebbe accadere in uno Stato normale. Oggi poniamo le basi perché diventi un esempio di ciò che deve accadere”. Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo il tavolo in Prefettura a Torino sul futuro dell’Ex Embraco. “Noi come Regione facciamo la nostra parte, per superare questo anno ci sarà la cassa integrazione ma anche gli interventi regionali finalizzati alla formazione. Parliamo di lavoratori che senza colpa non lavorano da anni, noi predisporremo anche per chi non vorrà rimanere una forma di sostegno per chi farà altre scelte”.