Morricone, Raggi: “Rinominato l’Auditorium in suo onore”

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In memoria del Maestro Ennio Morricone. Grazie al voto dell’Assemblea Capitolina, l’Auditorium Parco della Musica, a Roma, verrà rinominato Auditorium Ennio Morricone. Ad annunciarlo è stata la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. “Oggi è una giornata storica. Abbiamo voluto rendere omaggio al maestro Morricone, rinominando l’Auditorium Parco della Musica in Auditorium Ennio Morricone“, le sue parole.

All’Assemblea Capitolina, che ha votato all’unanimità, erano presenti la famiglia e gli amici più stretti del compositore recentemente scomparso. Poi, una sorpresa da Renato Zero, che ha voluto lasciare un ricordo. “La città si stringe, ricorda e soprattutto si fa carico di un’importante eredità. Il maestro è noto in tutto il mondo, a noi il compito di continuare a tenere viva la sua memoria, ha aggiunto la prima cittadina. “C’è l’impegno a denominare una strada e poi con l’Auditorium stiamo già predisponendo iniziative per continuare la sua attività e tenere viva in noi la sua opera“, ha concluso Raggi.

Renato Zero: “Renato ti amerà sempre”

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In occasione della cerimonia, è intervenuto Renato Zero, che ha ricordato il Maestro. Davvero intense e toccanti le parole del cantante. “Quando si fa la musica bisogna essere protetti, perché portiamo via tanto di noi stessi. Ce lo richiede la musica. La musica vuole dedizione. Vuole sacrificio. Vuole la nostra totale disponibilità. Le pantofole non le vogliamo. Non vogliamo la vestaglia da camera. Il compiacimento di un successo, spesso falso e riduttivo. Ennio, dovunque tu sia, Renato ti amerà sempre. Renato piangerà tutte le volte che ascolterà le tue note. E ti prego, non lasciarci“.

De Vito: “Un onore avere la famiglia di Ennio Morricone”

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Anche il Presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, è intervenuto a margine della votazione, dicendosi onorato di poter ospitare la famiglia del leggendario artista. “Siamo molto contenti di questa iniziativa. È stato un onore avere la famiglia di Ennio Morricone. È stata un’iniziativa che tutti hanno ritenuto doverosa per intitolare l’Auditorio a Ennio Morricone. Grande compositore, autore di colonne sonore per oltre 500 film, 60 premiati. Ha dato grande lustro a Roma con uno stile di vita moderato, semplice, sempre dietro le quinte per usare un’espressione cinematografica. Ha lasciato il segno, musiche storiche e leggendarie, in particolare col binomio con Leone. Oggi è stato un onore poter celebrare questa iniziativa“.

Andrea Morricone: “Dirigere la musica di mio padre è un’emozione”

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Alla votazione erano presenti anche i parenti del compositore e gli amici più stretti. Il figlio Andrea, anche lui compositore, ha raccontato cosa significhi dirigere la musica di Ennio Morricone. “Per me è sempre un’emozione. Credo che oggi sia stata particolarmente straordinaria l’iniziativa che è stata presa dal Comune e da tutte le autorità per intitolare l’Auditorium a mio padre. Il dono più bello“. Il ricordo più forte legato alla musica del padre? “Quello che non posso dire: è la musica. L’interezza della sua produzione. Tanti insegnamenti a parole. Piccoli gesti, manoscritti che condivido con lui, che costituiscono per me un punto di riferimento importante“, ha proseguito.

Marco Morricone si emoziona ricordando il padre

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Carico di emozione anche il ringraziamento di un altro figlio di Ennio Morricone, Marco. “[ringrazio] Il Presidente della Giunta e in particolare la sindaca, che hanno fatto questa dedica così grande a papà. Era casa sua l’Auditorium. In qualche maniera rendergli omaggio con questa spontaneità e velocità è stato per me sconvolgente e anche per la mia famiglia. Io scusate, sono purtroppo molto emozionato. Vorrei chiamare al mio posto gli amici che più di me lo hanno vissuto in un’altra veste. Ci sono Piovani, Tornatore, Giorgio Assumma. Sono persone che vorrei che prendessero il mio posto in questo momento perché io mi sento un po’ con la lacrima facile. E mi perdonerete“, le sue parole.

Piovani ricorda il maestro: “Artista dal multiforme ingegno”

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Tra i presenti anche il pianista Nicola Piovani, che ha definito Ennio Morricone un “artista dal multiforme ingegno“. “Morricone ha prodotto in tutti i campi della musica con una costante: il massimo dell’impegno, sia che stesse scrivendo una messa, sia che stesse facendo una ricerca sperimentale o arrangiamenti per Mina o Vianello“, le sue parole. E ancora: “Teneva il livello sempre alto in tutti i campi della musica. Non era un compositore del ‘900, ma un compositore del futuro, che aveva subito intuito che la trasversalità era ciò che aspettava la storia della musica. A Roma abbiamo un Auditorium che pratica questa trasversalità, ricerca le eccellenze nel pop, nella musica a tutti i livelli. Qualcuno in Europa ce lo invidia. Chi più di Ennio Morricone merita che gli venga intitolato questo Auditorium? Proprio nel nome della trasversalità e della grandezza della musica“.

Tornatore ricorda Ennio Morricone: “Amava molto il silenzio”

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Una chiosa finale è spettata a Giuseppe Tornatore, regista e amico del grande compositore. “Ennio amava molto il silenzio. Diceva che la musica fosse l’assenza del silenzio e che nel silenzio c’era la chiave della musica. Ciò trova riscontro nella sua musica: le sospensioni, i silenzi, gli intervalli. Il silenzio che ha iniziato da pochi giorni è il più difficile da ascoltare perché è un silenzio troppo lungo. Ma forse è l’ennesimo suo esperimento musicale“, le sue parole.

E ancora: “Un lungo silenzio che ci chiama tutti in un’attitudine di interattività con lui, a sospenderlo il più possibile, studiando la sua musica, studiandolo. In questo rapporto di gestione di questo silenzio speciale, l’atto che si consuma oggi qui mi sembra il primo passo più bello. Dare il nome di Ennio all’Auditorium non è solo una bell’idea ma anche un modo per rilanciare il prestigio dell’Auditorium e di restituire a questa città l’identità di una città di bellezza“, ha aggiunto il regista.

“L’incontro più memorabile della mia carriera”

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Io nel corso della mia carriera ho avuto molta fortuna e privilegi. Il più bello è stato quello di aver conosciuto Ennio Morricone. L’ho frequentato per 32 anni. Abbiamo lavorato e vissuto insieme. Ci siamo divertiti, ci siamo confrontati, anche dialetticamente, sul lavoro che si faceva insieme. Ma è stato l’incontro più bello, più trasparente, più memorabile della mia carriera“, ha concluso Tornatore.

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