Entrano in vigore a partire da martedì 1° febbraio 2022 le novità sull’utilizzo e l’obbligo del Green Pass introdotte con l’ultimo Dpcm del premier Mario Draghi. Ecco dunque a cosa servirà ora la certificazione verde nella vita quotidiana dei cittadini italiani rispetto a quanto avveniva con le precedenti normative.
Una delle principali novità, illustrata anche dall’Ansa, riguarda il ritiro della pensione da effettuarsi negli uffici postali. Ebbene, il Dpcm ha stabilito che tale operazione sarà permessa solo presentando il Green Pass. Il decreto infatti non la ritiene tra le “attività essenziali” che si ha il diritto di svolgere in qualsiasi caso, quindi anche senza certificato.
Questa soluzione stravolge una precedente bozza del Dpcm, in cui l’obbligo del Green Pass per ritirare la pensione non c’era. Originariamente, infatti, tale operazione rientrava nelle “esigenze essenziali e primarie“. Per la precisione, erano definite “indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito“.
Il Green Pass, invece, non sarà obbligatorio per accedere a supermercati, farmacie, parafarmacie e benzinai. Chi non ne è in possesso non potrà però acquistare beni non primari. Tema che emerge anche dalla dicitura sulle tabaccherie, a loro volta escluse dal provvedimento. L’acquisto di sigarette sarà permesso solo con il certificato. Il Dpcm, invece, consente di accedere a negozi che vendono legna, pellet e ogni tipo di combustibile per uso domestico e per il riscaldamento.
“Nell’attuale contesto emergenziale“, spiega infatti il Dpcm, le attività per cui si sospende l’obbligo del Green Pass sono estremamente circoscritte. Si tratta infatti “solamente quelle di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale“. Questo include una spiegazione sulle “esigenze alimentari e di prima necessità“. Oltre ai negozi di alimentari, infatti, si potrà accedere liberamente anche in quelli “non specializzati“, ma “con prevalenza di prodotti alimentari e bevande“. E quindi ipermercati, supermercati, discount, minimercati e altri esercizi di “alimentari vari”.
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