Dpcm 11 giugno: cosa si può tornare a fare in Italia e cosa resta vietato

Un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il cui articolo 1 verte sulle “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale“. Lo ha illustrato il Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa l’11 giugno, e nella stessa data il nuovo Dpcm è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Vediamo quindi quali sono le novità dell’atto, con le nuove regole in vigore dal 15 giugno al 14 luglio per la Fase 3 dell’emergenza Coronavirus.

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull’intero territorio nazionale – inizia l’articolo 1 del Dpcm si applicano le seguenti misure“. La prima delle quali riguarda ancora una volta, al comma A, coloro che presentano sintomi riconducibili al Coronavirus. “I soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante“, si legge infatti.

Il nuovo Dpcm, tra sport e libertà individuali

Aumentano le libertà individuali, pur mantenendo la linea fin qui adottata. Il comma B del Dpcm spiega infatti che “l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento […], nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro“. Tuttavia “è consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto“. Riaprono anche i centri estivi per i minori, e anche l’attività sportiva è consentita con la distanza di almeno due metri.

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Come noto, tornano ad essere consentite “le competizioni sportive di interesse nazionale“, purché disputate a porte chiuse. Questo permetterà il regolare svolgimento di Juventus-Milan, semifinale di Coppa Italia, questo venerdì sera alle 21. Rispettando il distanziamento, il Dpcm permette anche l’accesso a palestre, piscine e circoli sportivi. La ripartenza degli sport di contatto di interesse non nazionale dovrà invece aspettare il 25 giugno e l’autorizzazione delle singole Regioni. Le attività nei comprensori sciistici sono invece già autorizzate, previo l’ok delle Regioni.

Tempo libero e scuola: le nuove regole

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Riguardo il tempo libero, i musei sono già aperti nel rispetto dei protocolli di sicurezza, mentre sale giochi, scommesse e bingo riaprono con l’ok delle Regioni. Lo stesso vale per le attività di centri benessere, termali, culturali e sociali. Si potrà anche tornare al cinema, a teatro o ai concerti, fatto salvo il distanziamento sociale e l’obbligo di mascherina. Gli spettacoli all’aperto potranno avere un massimo di 1000 spettatori, che scendono a 200 per i luoghi chiusi. L’accesso nei luoghi di culto e le funzioni religiose avvengono nel rispetto dei protocolli siglati con le comunità religiose. Rimangono sospese le attività previste in sale da ballo o discoteche, oltre a fiere e congressi.

Le scuole e le università di ogni ordine e grado rimangono sospese. Fanno eccezione gli esami di maturità, mentre per le università si conserva la modalità a distanza di fruire della didattica e di sostenere gli esami. Per l’accesso nelle Rsa, le modalità saranno indicate dalla direzione sanitaria, mentre per le carceri saranno posti in isolamento i nuovi detenuti che presentino sintomi di Coronavirus. Il Dpcm consente anche il commercio al dettaglio, pur con il distanziamento e il rispetto dei protocolli. Per le attività dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, pub, gelaterie, pasticcerie, mense) occorre invece anche l’autorizzazione delle Regioni. Discorso analogo per le attività degli stabilimenti balneari.

Viaggi: cosa stabilisce il Dpcm

Per quanto riguarda le vacanze e gli spostamenti fuori dall’Italia, il Dpcm consente i viaggi solo da e per i Paesi Ue, Schengen, Regno Unito, Vaticano, San Marino, principato di Monaco e Andorra fino al 30 giugno. Sarà prevista la quarantena per chi proviene dall’estero, eccetto per i cittadini dei Paesi Ue, dell’area Schengen, del Regno Unito, di Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano, per il personale viaggiante, diplomatico, sanitario, per i lavoratori transfrontalieri. Chi entra in Italia per lavoro, urgenza o per motivi di salute non deve fare la quarantena se rimane per un periodo inferiore a 5 giorni. I servizi di crociera offerti da navi battenti bandiera italiana sono sospesi.

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