[scJWP IdVideo=”DLJJVgoW-Waf8YzTy”]
Una nuova vita grazie alla medicina e alla scienza. E’ questa la storia di Anna, profuga ucraina con una cerebrolesione post-traumatica che, grazie all’utilizzo di una neurotuta, sta riacquistando la propria mobilità. Della speciale tuta ha parlato il dottor Maurizio Beatrici, direttore Neuroriabilitazione presso il presidio Cto-Usu di Torino. “Per la prima volta abbiamo usato un mezzo esterno per poter trattare e mobilizzare questa ragazzina che mostrava alterazione del proprio schema corporeo e sulla quale trovavamo difficoltà nonostante i farmaci e gli interventi a gestire. La tutina ci dà la possibilità di farlo e diventa un mezzo per aiutare chi si occupa di riabilitazione. Non è il lieto fine, ma sta iniziando il calvario della riabilitazione. È lo start“, il suo commento.
Alle parole del dottor Beatrici hanno fatto eco quelle di Roberto Ariagno, direttore dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide. “La tuta lavora sui muscoli antagonisti, riduce le spasticità. È importante perché è un sintomo comune a una moltitudine di patologie, dagli ictus alla paralisi cerebrale infantile, può impattare su milioni di persone. Questa spasticità può essere molto forte e può impedire la deambulazione o movimenti molto semplici. Nei pazienti meno gravi aiuta la deambulazione, in quelli più gravi chi gli sta intorno“, ha aggiunto.
Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…
Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…
Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…
Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…
Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…
Il nuovo singolo del gruppo della provincia di Bergamo fa scoppiare la polemica sui social.…