Mentre continua ad aumentare il numero delle vittime del naufragio avvenuto domenica scorsa a Steccato di Cutro, le crotonese, le discussioni su quanto avvenuto e sulle responsabilità del Governo non accennano a placarsi. In una lettera indirizzata a Giorgia Meloni, la presidente del Consiglio, Vincenzo Voce, il sindaco di Crotone, ha espresso la delusione della comunità che rappresenta nei confronti della mancata vicinanza della premier e dell’esecutivo in generale.
“Se non ha ritenuto di portare la sua vicinanza come Presidente del Consiglio, venga a Crotone a portarla da mamma”, si legge nella missiva del sindaco. “Questo popolo aspettava una testimonianza della presenza dello Stato, che è arrivata altissima dal Capo dello Stato”, ha aggiunto Voce. “Ma qui è mancato il Governo, è mancata lei presidente. Abbiamo aspettato una settimana. La comunità crotonese, colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno, che non sono arrivati”.
I vigili del fuoco hanno trovato in mare il corpo di un bambino che faceva parte del gruppo di migranti coinvolto nel naufragio. Si tratta del 15esimo minore trovato morto. Il piccolo, che non aveva più di tre anni, è la sessantanovesima vittima del naufragio del barcone ed è stato notato da alcuni volontari che si trovavano sulla spiaggia. A recuperare il cadavere sono stati poi la Guardia costiera e i vigili del fuoco.
Come spiegato dalla Gazzetta del Sud, la Procura di Crotone ha intenzione si ascoltare le testimonianze dei superstiti al naufragio del 26 febbraio per ricostruire l’attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca che ha provocato la morte di 69 migranti e un numero di dispersi stimato tra le 27 e le 47 persone, tra cui anche vari minori. Nelle prossime ore, il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L’obiettivo dell’Ufficio guidato dal procuratore Capoccia è cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti.
“È stata avanzata dalla Procura di Crotone la richiesta di incidente probatorio. Adesso attendiamo la fissazione della data”, ha spiegato all’Adnkronos l’avvocato Salvatore Perri, legale di due dei tre scafisti arrestati nei giorni scorsi per il naufragio. Si tratta di due pakistani, tra cui un minore, e un turco. “Ci aspettiamo di ascoltare le persone indicate nella richiesta”, ha proseguito il legale. “I miei assistiti dicono che loro non avevano alcun ruolo nella traversata”, ha concluso Perri.
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