Covid, vaccini in azienda, chi saranno i primi a farli? Tutti i criteri

La campagna vaccinale si prepara a fare un importante passo avanti. Secondo quanto dichiarato dal generale Francesco Paolo Figliuolo, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, a partire dai primi giorni di giugno inizieranno le vaccinazioni nelle aziende. Questa iniziativa interesserà circa 17.872.220 lavoratori, 12.384.750 dei quali non hanno ancora ricevuto una dose di vaccino. Sulla base delle direttive ricevute dalle Regioni, l’Inail ha iniziato a programmare la somministrazione dei vaccini in un nuovo documento, che nei prossimi giorni dovrà essere firmato dai ministri competenti, per poi approdare in Conferenza Stato-Regioni. Dalla bozza del piano, emerge che le somministrazioni partiranno dalle industrie alimentari e dagli stabilimenti in cui si fabbricano articoli in pelle.

I criteri utilizzati per valutare chi deve ricevere prima i vaccini

Il piano stilato dall’Inail individua una serie di categorie prioritarie tra le diverse classi produttive. L’obiettivo è privilegiare i lavoratori più esposti al rischio di contagio durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Per individuare le categorie più a rischio (alle quali deve essere data la priorità) sono stati utilizzati quattro criteri: esposizione, aggregazione e prossimità; evidenze scientifiche del rischio di contagio nell’ambiente lavorativo; focolai nei contesti produttivi; numero di denunce per infortuni da coronavirus presentate e registrate dall’Inail fino allo scorso 31 marzo.

Vaccini in azienda, la prima fascia di priorità

Le vaccinazioni inizieranno dal gruppo di “priorità elevata” che comprende i lavoratori del commercio al dettaglio, dei trasporti, delle industrie alimentari e degli stabilimenti di pelletteria. Nella stessa fascia di rischio, che dovrebbe comprendere 27 tipologie di attività, sono inclusi anche i lavoratori adibiti alla gestione delle reti fognarie, alla raccolta e allo smaltimento di rifiuti, alla cura della persona (parrucchiere ed estetisti), alla vigilanza, alle attività sportive e all’intrattenimento.

La seconda fascia di priorità

Nella seconda fascia, invece, dovrebbero rientrare 28 attività. A essere vaccinate saranno le persone attive nei settori della coltivazione agricola, della pesca e dell’acquacoltura, dell’industria tessile, dell’industria delle bevande, delle attività editoriali e delle telecomunicazioni, dell’attività di organizzazioni associative, della fabbricazione di prodotti chimici e dei riti religiosi.

La terza fascia di priorità

La terza fascia di priorità comprende 32 attività. Tra queste rientrano la silvicoltura, la fabbricazione di prodotti di carta e mobili, l’industria del legno, l’ingegneria civile, la ricerca scientifica e i servizi veterinari.

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