Covid, “rischio alto” in dieci Regioni: Sardegna e Molise in zona arancione

Sardegna e Molise passeranno in zona arancione dal 22 marzo. La Campania, invece, resterà in zona rossa. Lo prevede l’ordinanza sulle restrizioni anti Covid del ministro della Salute, Roberto Speranza, con firma prevista per la serata di venerdì. Tale ordinanza entrerà in vigore da lunedì 22 marzo. Lo anticipa l’Ansa.

Le Regioni a rischio alto e quelle a rischio moderato

Di fatto avverrà una proroga dell’ordinanza già in vigore e ormai in scadenza. La decisione del ministro Speranza poggia sui dati e le indicazioni della cabina di regia. La bozza di monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute evidenziano infatti un livello generale di rischio Covid che resta alto in tutta Italia.

Al netto dei dati già riportati e che riguardano Campania, Molise e Sardegna, infatti, undici Regioni e Province Autonome hanno una classificazione di rischio Covid moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane). Sono dieci, invece, quelle che presentano già ora un livello alto di rischio.

Indice Rt e varianti Covid: l’appello dell’Iss

Sedici tra Regioni e Province Autonome presentano un indice Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Campania) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4. Due, invece (Piemonte e Friuli-Venezia Giulia), hanno un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Dodici Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni e Province Autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo 1. Numeri che, nel contrasto al Covid, impongono un livello altissimo di cautela.

Nella bozza del monitoraggio settimanale l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) chiede di mantenere “rigorose misure di mitigazione nazionali“, alla luce della “elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri“. Incide anche l’aumento dei casi dovuti alle varianti Covid. Tanto che si invita a “mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità“.

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