Il nuovo decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 5 gennaio 2022 stabilisce le nuove regole per il rientro a scuola. Come cambia e come funzionano i meccanismi di quarantena e di tracciamento per alunni e insegnanti, con il ritorno della distinzione tra vaccinati e non vaccinati alle medie e superiori?
“C’è stata una discussione articolata e serena, che si è conclusa all’unanimità. La scelta di fondo è che si torna a una scuola in presenza e in sicurezza“, risponde il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a margine del Consiglio dei Ministri. Non è totalmente d’accordo il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. “Fare la distinzione tra vaccinati e non vaccinati è una misura discriminatoria tra gli studenti“, sostiene Giannelli. “Avrei preferito qualcosa di diverso. È giusto e corretto, invece, distinguere in base all’età, perché a fasce diverse corrispondono situazioni vaccinali diverse“, aggiunge il presidente.
Per i bambini da 0 a 6 anni, cioè per le scuole dell’infanzia e asili nido, la quarantena scatta al primo caso di positività nel gruppo. La misura dura 10 giorni.
Nelle scuole primarie sono previste invece diverse possibilità. In presenza di un caso di positività nella classe, si applica la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare da svolgersi al momento della conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo 5 giorni. In presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica la Dad a tutti gli alunni per la durata di 10 giorni.
Nella scuola secondaria di primo e secondo grado con un positivo è prevista l’autosorveglianza per tutta la classe e l’uso delle mascherine Ffp2. Con 2 casi scatta invece una distinzione. Chi ha fatto 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni e non ha ancora il richiamo torna in Dad per 10 giorni, mentre gli altri proseguono in classe con l’autosorveglianza. Tutta la classe andrà in Dad per 10 giorni se ci sono 3 positivi nella stessa classe.
Ma, a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni, i dirigenti scolastici lanciano un appello al governo e chiedono la sospensione delle lezioni in presenza per due settimane. “Noi dirigenti scolastici lanciamo un appello urgente per la ripresa delle lezioni a distanza per due settimane. Da due anni lavoriamo incessantemente per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia. Lo facciamo, insieme ai nostri collaboratori, alle segreterie, ai docenti, al personale ATA, spesso sopperendo alla mancanza delle più basilari condizioni strutturali e organizzative“. Sono queste le parole dei dirigenti nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi. In poche ore hanno aderito all’appello circa 900 dirigenti scolastici e le adesioni continuano ad arrivare.
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