Dopo le ultime valutazioni del Comitato tecnico scientifico (Cts), la suddivisione in zone colorate dell’Italia si prepara di nuovo a cambiare, anche se di poco. Da domani, lunedì 8 febbraio, 17 regioni saranno in zona gialla e quattro in zona arancione. Il rosso è sparito dalla cartina, almeno per il momento, e il bianco sembra ancora un traguardo lontano.
Le preoccupazioni dopo il primo weekend in zona gialla
Le principali preoccupazioni degli esperti riguardano le varianti del coronavirus e gli assembramenti che si sono registrati nel corso dell’ultimo weekend. Molti italiani, infatti, hanno approfittato del primo fine-settimana in zona gialla per dedicarsi allo shopping o andare in spiaggia, creando, in alcune occasioni, degli affollamenti. È per questo motivo che diverse province e comuni hanno deciso di entrare in lockdown. In alcune grandi città, inoltre, sono state chiuse temporaneamente le piazze.
Le regioni in zona gialla e arancione
Da domani saranno in arancione la Provincia autonoma di Bolzano, la Puglia, la Sicilia e l’Umbria. Zona gialla, invece, per l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Liguria, la Lombardia, le Marche, il Molise, il Piemonte, la Provincia autonoma di Trento, la Sardegna, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.
La Sardegna è tornata gialla dopo due settimane di zona arancione, che avevano spinto la Regione a presentare ricorso al Tar. Il “declassamento”, infatti, era stato giudicato eccessivo.
Il lockdown della Provincia autonoma di Bolzano
Arno Kompatscher, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, ha stabilito che da lunedì 8 a domenica 28 febbraio l’Alto Adige sarà in lockdown. Oltre ai bar e ai ristoranti chiuderanno anche i negozi al dettaglio. Inoltre, non sarà possibile spostarsi da un comune all’altro, salvo che per comprovate necessità di salute o lavoro, e tutti gli studenti delle superiori faranno lezione a distanza. Mentre gli asili resteranno aperti, le scuole elementari e medie chiuderanno dal 10 febbraio, per poi riaprire in presenza il 22. Inoltre, dal 13 al 21 febbraio le scuole saranno chiuse del tutto per le vacanze di Carnevale.
La provincia di Perugia adotta la zona rossa rafforzata
La provincia di Perugia e sei comuni della provincia di Terni entreranno in zona rossa rafforzata. Donatella Tesei, la presidente della Regione Umbria, ha firmato l’ordinanza, che rimarrà in vigore da lunedì 8 e fino al 21 febbraio, al termine di una riunione in cui ha illustrato il provvedimento ai sindaci dei comuni coinvolti. Alle misure di fascia rossa previste dall’ultimo Dpcm si affiancheranno delle ulteriori restrizioni. È stato il recente aumento del numero di casi Covid in alcuni territori umbri, oltre “all’accelerata circolazione nel territorio regionale di due varianti del coronavirus”, a rendere necessario il provvedimento. I comuni della provincia di Terni che entreranno in zona rossa sono Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo. Il restante territorio regionale rimarrà in zona arancione.
Le regole della zona rossa rafforzata
L’ordinanza regionale prevede che “nei comuni specificati saranno sospesi tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia – fino a 36 mesi di età – pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, mentre le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, svolgeranno esclusivamente le lezioni con modalità a distanza (Dad). Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali“.
La didattica a distanza in Abruzzo
La Regione Abruzzo ha stabilito che da lunedì tutti gli studenti delle scuole superiori di secondo grado torneranno a frequentare le lezioni a distanza. A Pescara, invece, le lezioni in presenza sono state sospese in tutte le scuole.