Vaccino Covid, parla il primo medico a riceverlo nel Lazio

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C’è curiosità non paura. A casa cosa pensano? Ormai non mi parlano più da marzo“. Pierluigi Bartoletti sarà il primo ad essere vaccinato tra i medici di medicina generale nel Lazio. A capo delle Uscar, conosce bene il Covid avendolo affrontato in prima linea fin da subito. “La paura è un sentimento che potevo avere a Nerola non oggi. La prima cosa che vogliamo sapere è che effetto avrà il vaccino su noi stessi e poi capire gli effetti che avrà sui nostri colleghi anche per organizzare i turni nei giorni successivi e far lavorare il personale in sicurezza. Se devo mettere del personale vaccinato in servizio devo sapere per quanto tempo potrà lavorare tranquillamente, senza effetti collaterali. Abbiamo messo anche dei colleghi anziani oltre ai giovani. Dobbiamo capire quant’è il tempo di riposo che dobbiamo concedere al personale che si è vaccinato.

“Il vaccino non deve essere obbligatorio”

L’obbligo alla vaccinazione è sbagliato, certo poi se uno non vuole farlo deve capire che certe cose non potrà farle. Siamo alla fine dell’inizio: finisce la prima parte, caratterizzata da molti morti tra i colleghi, e inizia una fase in cui il vaccino darà protezione. L’umanità ha reagito velocemente alla minaccia. All’inizio l’abbiamo sottovalutata, ma si è rivelata concreta“, conclude Bartoletti.

 

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