Da un lato i casi di Covid continuano a crescere giorno dopo giorno (nella scorsa settimana l’indice di trasmissibilità Rt è tornato sopra la soglia epidemica per la prima volta dopo due mesi). Dall’altro però il Governo continua a ridurre le misure restrittive, come emerge dal Protocollo di aggiornamento deciso dopo il confronto tra i ministeri di Salute, del Lavoro e dello Sviluppo economico, l’Inail e le parti sociali. Ma le novità sulla mascherina non più obbligatoria non convincono tutti, tanto da scatenare la rabbia nientemeno che di un Premio Nobel.
Si tratta di Giorgio Parisi, che in un’intervista all’Ansa ha evidenziato la sua preoccupazione e il suo sgomento. “È assurdo che nell’incontro fra governo e parti sociali si sia ridotto l’obbligo della mascherina“, ha tuonato il vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 2021. Che ha giustificato la sua opinione sulla base degli attuali numeri sul contagio. “Non è sensato ridurre le protezioni sanitarie in un momento in cui l’epidemia di Covid-19 sta aumentando in modo esponenziale“, ha infatti aggiunto.
Parisi ha sempre manifestato grande attenzione all’emergenza Covid, avendo seguito l’andamento della pandemia sin dai primissimi tempi. Ebbene, a suo giudizio l’Italia è entrata in una “zona di chiaro aumento esponenziale solido e costante da quasi due settimane“. E proprio per questo non è affatto il momento di riporre definitivamente nel cassetto la mascherina.
“Ci troviamo in una situazione seria“, ha insistito Parisi. Che ha voluto sottolineare il fatto che “i casi raddoppiano in poco più di dieci giorni, e cominciano ad avere effetti anche sui ricoveri“. Questi ultimi, come ha voluto sottolineare, “fra 10 giorni potranno superare i 10.000 nei reparti ordinari, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono raddoppiati rispetto a un mese fa“. Non è quindi il momento di allentare la presa, tanto su assembramenti e igiene personale quanto sulla mascherina.
Non bisogna dimenticare che solo ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva lanciato l’ultimo appello in ordine di tempo. “La mascherina era e resta sempre fondamentale. Abbiamo un obbligo più limitato, ma una raccomandazione che continuiamo a fare con forza. Dopo due anni di pandemia, chiediamo alle persone di avere ancora un atteggiamento di prudenza e di cautela“, le sue parole a margine dell’evento su “Il lavoro interroga” promosso da Cgil. Peccato che sul tema gli stessi esperti si sono divisi ormai da settimane e settimane. Prima del severissimo intervento nientemeno che di un Premio Nobel come Giorgio Parisi.
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