19.749 contagi, 376 decessi e 278 nuovi ricoveri in terapia intensiva: sono questi i numeri dell’emergenza coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Di fronte a delle cifre simili, gli esperti del Comitato tecnico scientifico (Cts) non hanno potuto fare altro che consigliare un inasprimento delle misure restrittive per frenare la diffusione di Sars-CoV-2. Nello specifico, si parla di movimenti limitati anche nelle zone gialle, di un “modello Codogno” per le zone rosse e di chiusure nei weekend, come già avvenuto durante le vacanze di Natale. Oggi, mercoledì 10 marzo, la cabina di regia del governo valuterà queste proposte e stabilirà eventuali modifiche al Dpcm (il primo firmato da Mario Draghi). Per ora si esclude l’eventualità di un lockdown generalizzato. Le nuove regole potrebbero entrare in vigore già nel prossimo weekend (sabato 13 e domenica 14 marzo).
Per quanto riguarda gli spostamenti, il Cts ha parlato di un provvedimento simile a quello adottato durante le festività natalizie in zona arancione, che impediva di uscire dal comune di residenza, ma consentiva di uscire di casa dalle 5 alle 22. Il governo potrebbe adottare questo modello, oppure optare per un’estensione delle limitazioni previste per la zona rossa alle altre fasce colorate. Nel weekend non dovrebbe essere possibile mangiare e bere all’interno di bar e ristornati, neppure in zona gialla. Dovrebbero essere consentiti soltanto l’asporto (fino alle 18 nei bar) e le consegne a domicilio.
Le misure più severe dovrebbero scattare nelle zone rosse. Il Cts ha suggerito di chiudere locali pubblici e negozi, vietare gli spostamenti e consentire l’attività fisica solo nelle vicinanze della propria abitazione. Previste anche delle modifiche ai parametri che regolano l’ingresso in zona rossa, che ora dovrebbe diventare automatico con la soglia dei 250 contagi settimanali per 100mila abitanti.
L’eventuale riapertura dei cinema e dei teatri, fissata al 27 marzo nell’ultimo Dpcm, sembra un’ipotesi sempre più remota. L’inasprimento delle restrizioni nei weekend, infatti, sembra incompatibile con un simile scenario. Tuttavia non è ancora detta l’ultima parola. Come riporta il Corriere della Sera, i tecnici del ministero della Cultura sono al lavoro per proporre la stessa regola già applicata a musei e mostre: permettere l’ingresso del pubblico in sala dal lunedì al venerdì.
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