Covid, lavoratori dello sport in protesta: “Dimenticati da tutti”

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Il 28 febbraio scadono i termini per la conversione in legge dei Decreti Spadafora che rappresentavano una vera e propria riforma dello sport nazionale. Per questo motivo i sindacati SLC e NIDIL hanno organizzato un presidio sotto la Prefettura di Milano con i lavoratori dello sport al fine di sollecitare particolare attenzione alla riforma del settore sportivo ed evitare che gli sforzi finora compiuti vadano dispersi. “Una lotta che 150 mila lavoratori in Lombardia stanno portando avanti da un anno”, spiega Mario Santini, coordinatore regionale di NIDIL CGIL.

I lavoratori dello sport tornano in piazzata dopo quattro mesi

“Insistiamo per ottenere una legge che tuteli lavoratori e lavoratici. Siamo sulla strada giusta ma non ci fermiamo. Chiediamo un confronto per ragionare su come tornare a praticare lo sport in sicurezza consentendo a migliaia di lavoratori di tornare a lavorare”. Già nell’ottobre scorso, a Milano, c’era stato un flash mob per manifestare e protestare contro le nuove restrizioni imposte del dpcm del 25 ottobre 2020 che aveva portato alla chiusura di palestre, piscine e altre società del mondo dello sport. “Siamo stati costretti a scendere in piazza perché rischiamo l’estinzione e questa è una cosa molto grave. Non è mai successo in tutta la storia repubblicana”, sottolineò Danilo Vucenovich, presidente del Comitato regionale lombardo della Fin.

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