Organizzata dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, oggi si celebra la terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Istituita con la ‘Legge 13 novembre 2020’, la giornata vuole ricordare i 500 decessi tra i professionisti sociosanitari durante la pandemia Covid, e i circa 474.000 contagiati nello stesso periodo. Obiettivo dell’iniziativa è quello di onorare il lavoro, il sacrificio, l’impegno e la professionalità del personale medico che ha combattuto fin dal giorno zero, e in prima linea, l’emergenza sanitaria. Le celebrazioni si sono tenute alla Pontificia Università San Tommaso D’Aquino, a Roma: la cerimonia, che ha avuto come slogan ‘Insieme per garantire la salute di tutti’, ha visto la partecipazione del ministro della Salute Orazio Schillaci e del vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino.
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli Ordini degli Infermieri, ha letto un messaggio a nome di tutte le 11 federazioni presenti: “Siamo per onorare la memoria di chi non c’è più e a condividere una Giornata particolare, perché celebra un diritto costituzionale, quello della salute, che trae fondamento dalla Costituzione”. Anche Orazio Schillaci, il ministro della Salute, è intervenuto alle celebrazioni: “Occorre accelerare la riorganizzazione di una sanità pubblica, con al centro la persona e con una assistenza territoriale più forte. Considero indifferibile mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l’incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione fisica e verbale che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne”.
Per Schillaci queste celebrazioni rappresentano una evento importante, in quanto 3 anni fa – esattamente il 20 febbraio 2020 – veniva scoperto il primo caso di Covid-19 in Italia. “Fu il momento della paura, l’inizio della pandemia che vide in prima linea i professionisti sanitari e sociosanitari, il personale socioassistenziale insieme al mondo del volontariato alle prese con un nemico terribile, sconosciuto, che ha causato purtroppo anche molte perdite tra le donne e gli uomini impegnati a combattere quella che è stata definita una vera e propria guerra. Donne e uomini che hanno saputo dimostrare tutta la loro professionalità e dedizione fino allo sfinimento, fino al sacrificio della vita, garantendo la tenuta del nostro servizio sanitario nazionale”. Tuttavia, le celebrazioni istituite per questa ‘giornata del ricordo’, non si fermano qui. Nei luoghi simbolo della pandemia, sono state infatti organizzate delle altre visite e cerimonie per commemorare gli eventi: nello specifico, il presidente nazionale della Croce Rossa farà tappa prima a Vo’ Euganeo, poi a Calvisano, Codogno, e poi a Milano.
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