L’imminente stagione sciistica è il nuovo pomo della discordia fra il Governo e le Regioni italiane. Le voci circolate nelle ultime ore a Palazzo Chigi e riportate da La Repubblica, secondo cui l’esecutivo è pronto a una stretta totale sugli impianti sciistici nel mese di dicembre, ha messo in allerta la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che si dice pronta a un “contributo propositivo” per non compromettere l’economia della montagna italiana. Anche campioni dello sci del passato e del presente, come Alberto Tomba e Federica Brignone, hanno lanciato l’appello perché gli impianti non restino chiusi sotto Natale.
A margine di un incontro della Conferenza delle Regioni, in cui i governatori hanno approvato le linee guida sullo svolgimento delle attività sportive in montagna, il vicepresidente (nonché presidente della Regione Liguria) Giovanni Toti ha confermato: “L’auspicio è che, come accaduto in precedenza, il Governo voglia condividere con le Regioni i necessari approfondimenti sul piano della collaborazione istituzionale nell’interesse dei cittadini, del tessuto socioeconomico del Paese e nel rispetto delle necessarie regole di prevenzione”.
“Possiamo trovare un punto di equilibrio, come stanno facendo in altri Paesi – ha aggiunto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, parlando ai microfoni di Rai News 24 -. Lo sci è uno sport e lo si può praticare in sicurezza. Si potrebbe consentire l’attività sciistica, lasciando chiusi bar e ristoranti. Si tratta di una strada che dobbiamo percorrere insieme al Governo”.
“Come sempre bisogna cercare soluzioni di buonsenso – ha poi aggiunto Cirio -. Verificare se esiste la possibilità di permettere alle attività sciistiche di funzionare pur nel rispetto, prioritario, delle condizioni di salute”.
“Riaprire le piste da sci per dare un segnale al paese e salvare un settore dal fallimento certo“. Questo è l’appello di Alberto Tomba e Federica Brignone, riportato da Ansa, sullo spinoso tema di contrasto fra Governo e Regioni. “Lo sci è per eccellenza sport all’aperto e individuale – dice Tomba, uno dei simboli dello sci a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 -. In più non è davvero un problema di mascherine, perchè già ora si usano normalmente protezioni della bocca e del viso. E sciando neppure c’è un problema di distanziamento con tutti gli accorgimenti del caso: le piste vanno riaperte”.
“Assembramenti? Dove c’è un seggiovia a due o tre posti si va da soli, se è da cinque si va in tre – aggiunge Tomba -. E si possono benissimo diminuire e segnare anche i posti sulle cabinovie: non c’è dunque problema a mantenere il distanziamento sugli impianti. Nei rifugi, poi, si può limitare gli accessi come avviene nei ristoranti, con mascherina e distanziamento obbligatori”.
La vincitrice della Coppa del Mondo di sci alpino 2019/20, Federica Brignone, fa eco all’ex sciatore bolognese: “È molto importante che gli impianti aprano a Natale. Sarebbe un segnale positivo per tutti. Altrimenti, con le stazioni chiuse, il danno sarebbe irreparabile. La riapertura permetterebbe alle famiglie e ai ragazzi di stare all’aria aperta, facendo nel rispetto delle regole uno sport che non è pericoloso, che permette di stare a distanza perchè nello sci è difficile starsi addosso”.
“Aprire gli impianti serve per l’intero settore – aggiunge la sciatrice figlia d’arte –: si rischia altrimenti che le stazioni cadano in una crisi senza fine. Tante già fanno fatica ad arrivare a fine stagione, a pareggiare i conti e Natale fa la grossa fetta. Saltando il periodo di Sant’Ambrogio la perdita è ingente, fermi a Natale sarebbe un danno irreparabile“.
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