“Menagramo d’un menagramo!”, diceva il Duca Conte Semenzara (più precisamente, il Megadirettore Clamoroso Duca Conte Pier Carlo ing. Semenzara) al ragionier Ugo Fantozzi in una scena del secondo “tragico” capitolo cinematografico della fortunata saga sull’impiegato più famoso d’Italia creata da Paolo Villaggio.
Parole che tornano in mente, a intervalli regolari, quando personaggi di un certo calibro, dal punto di vista economico, politico, scientifico, fanno previsioni riguardanti possibili nuove pandemie dopo quella, ancora lungi dal terminare, di Covid-19.
In questo articolo, proviamo a sintetizzare tutte queste “profezie”, chiedendo a voi che leggete di non malinterpretare l’intenzione: non è nostro obiettivo farci beffe di personaggi o dichiarazioni, ma sottolineare quanto, talvolta, questo tipo di previsioni in un periodo in cui di paura ce n’è già tanta possa creare un effetto controproducente, una sorta di stizza nei confronti di chi lancia questo tipo di allarme. Non a caso, nei prossimi paragrafi, abbiamo selezionato una reazione “social” a ciascuna delle profezie.
La profezia – Cominciamo dalla fine, cioè dalle parole di Bill Gates al Financial Times. Il fondatore di Microsoft ha parlato della possibilità di una pandemia “molto più distruttiva e letale” rispetto a quella in corso. Parole che colpiscono, alla luce dei 5.574.413 morti (dati illustrati dalla mappa della Johns Hopkins University, aggiornati al 21 gennaio 2022) provocati dalla Sars-Cov-2.
Gates aveva fatto una previsione simile proprio sul Covid, nel settembre 2020. Nel caso specifico, aveva ammonito gli Stati più ricchi, dicendo che se non avessero aiutato quelli più poveri l’emergenza sanitaria legata al coronavirus sarebbe proseguita per gli anni successivi.
La reazione – “Bill Gates mi piaceva molto di più quando era soltanto il tizio di Microsoft”
La profezia – Come spesso accaduto in questi due anni di pandemia, gli uomini di scienza del Bel Paese non hanno brillato per uniformità di vedute. E il discorso legato a possibili pandemie future non ha fatto eccezione. Per un Matteo Bassetti (direttore del reparto di malattie infettive al San Martino di Genova) che, a settembre 2021, invita a un cauto ottimismo, sottolineando che “le pandemie durano in genere due anni”, c’è un Fabrizio Pregliasco (direttore sanitario del Galeazzi di Milano) che proprio in questi giorni, invece, ammonisce: “Non usciremo dalla pandemia, arriveremo al massimo alla tollerabilità”.
Su altre pandemie future aveva detto la sua, nel pieno del primo lockdown, Massimo Galli del Sacco di Milano: “Arriverà una grande epidemia, causata da germi multiresistenti“. Risalgono invece a un anno fa queste parole di Andrea Crisanti (ordinario di microbiologia all’Università di Padova: “È assai probabile che ci saranno altre pandemie, ma non è detto che saranno così diffusive. Se guardiamo al passato le pandemie si sono verificate, ma non così di frequente come si vuol far credere”. Insomma, c’è da essere ottimisti allo stesso modo in cui c’è da essere pessimisti. L’importante è non mettersi nei panni dei virologi stessi.
La reazione – Per fortuna che fra poco parte Sanremo
La profezia – Anche chi ha creato i vaccini ha parlato di possibilità non remota di pandemie nell’immediato futuro: è il caso di Sarah Gilbert, una delle creatrici del controverso vaccino Vaxzeviria di AstraZeneca, e di Ugur Sahin, direttore esecutivo di BioNTech (che, assieme a Pfizer, ha creato il vaccino Comirnaty).
L’allarme è legato soprattutto alle risorse economiche carenti in ambito di ricerca. “La verità è che la prossima pandemia potrebbe essere peggiore – aveva dichiarato Gilbert a dicembre 2021 -. Potrebbe essere più contagiosa o più letale. O entrambe le cose. Non possiamo permettere una situazione in cui abbiamo passato tutto quello che abbiamo passato e poi scoprire che le enormi perdite economiche che abbiamo subito significano che non ci sono ancora fondi per la preparazione a una pandemia“.
“Il mondo farebbe bene a prepararsi per la prossima pandemia – il commento di Sahin qualche mese prima, a marzo -. Il coronavirus non è la peggiore pandemia immaginabile. Le future pandemie potrebbero essere più devastanti“.
La reazione – Occhio a trovare la scialuppa di salvataggio
A più riprese anche Anthony Fauci, consigliere medico del presidente Usa Joe Biden, ha ipotizzato un futuro a tinte fosche dal punto di vista sanitario. Per il celebre immunologo, pluripremiato per i suoi lavori di ricerca soprattutto in ambito di AIDS, è anche presto per considerare questa stessa pandemia vicina al termine.
“La variante Omicron, con il suo grado di trasmissibilità senza precedenti, alla fine troverà tutti“ ha dichiarato Fauci nel corso di un appuntamento, pochi giorni fa, organizzato dal Center for Strategic and International Studies.
E sulle prospettive future, già nei mesi precedenti, non aveva mancato di fare un’amara profezia: “Le future infezioni sono inevitabili – aveva dichiarato alcuni mesi fa a La Stampa -. Si devono avere personale, test e risorse per identificare i casi e tracciare i contatti”.
E ora avanti, entri il prossimo profeta.
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