A distanza di due anni esatti dalla dolorosissima scoperta del paziente uno del Covid in quel di Codogno, torna a parlare la dottoressa anestesista Annalisa Malara. Fu lei, la sera del 20 febbraio 2020 a effettuare un tampone immediato su Mattia Maestri, manager 38enne amante dello sport, che si era presentato nel Pronto Soccorso locale. Ora, raggiunta dall’Ansa, condivide i ricordi di quelle terribili ore.
“Ricordo tanta tensione e tanta concentrazione nel curare questo paziente. Al contempo c’era anche tanta paura per quello che stava succedendo. Infatti era chiaro che eravamo davanti a qualcosa di molto grande, l’apprensione è stata da subito elevatissima“, ha spiegato Annalisa Malara. Il tampone di Mattia partì per l’ospedale Sacco di Milano poco prima delle ore 13 di quel giovedì. La telefonata che confermava il Covid-19 arrivò poco dopo le 20.30. Mattia era il primo nostro connazionale, accertato in Italia, affetto da Coronavirus.
Il motivo per cui effettuò il tampone è l’altra svolta di ciò che fece il 20 febbraio 2020 Annalisa Malara. “Mi sono fatta una domanda molto specifica. Questo ragazzo, che lavorava in un’azienda in cui i viaggi all’estero erano all’ordine del giorno, era in contatto con colleghi che viaggiano. Che forse fosse entrato in contatto col Covid? Quindi mi sono detta che avrei dovuto fare questo tampone“, ha rivelato.
Con due difficilissimi anni che sono nel frattempo trascorsi, da quando di fatto esplose l’emergenza Covid, la situazione è però decisamente cambiata. “Rispetto a due anni fa mi sento molto meglio – ha rivelato la dottoressa Malara –. Quella fu una giornata difficile da tutti i punti di vista. Oggi sono molto più serena e tranquilla, anche per quanto riguarda la salute dei familiari e delle persone a me più care. Perché sono tutte vaccinate“.
Da quel momento, tante pessime novità hanno caratterizzato il nostro vivere quotidiano. Tuttavia, dall’inverno del 2021, sono per l’appunto subentrati anche i vaccini. Grazie a questi, l’anno solare che abbiamo lasciato alle spalle è stato sicuramente affrontato in maniera migliore (anche se non eccelsa) nel contrasto al Covid rispetto a un 2020 che resta l’anno più tragico delle ultime decadi.
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