Covid, Cartabellotta: “Rispetto al 2020, minore impatto sugli ospedali”

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Alla Stazione Leopolda di Firenze si sta svolgendo la sesta edizione del Forum sistema salute, un approfondimento sulla sanità nell’epoca del Covid e sulle sfide del Servizio Sanitario nazionale in vista del Pnrr. Al convegno sono intervenuti il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.

Secondo quest’ultimo, al momento, la situazione negli ospedali italiani è meno critica rispetto a quella terribile che si stava vivendo un anno fa: “Stiamo già vedendo una ripresa della circolazione del virus, ma l’impatto sugli ospedali sarà enormemente migliore rispetto all’anno scorso. Ci sono ancora incertezze perché abbiamo 2,7 milioni di over 50 non vaccinati, la terza dose non decolla dal punto di vista dei numeri. Sono circa 7,6 milioni le persone non vaccinate“, le sue parole.

Cartabellotta: “Nelle ultime 2 settimane casi aumentati del 40%”

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Il presidente della Fondazione Gimbe ha anche presentato un focus sulla situazione dei contagi in Italia, sullo sviluppo della campagna di vaccinazione e sull’effetto delle leggi in questa emergenza: “L’aumento dei casi nelle ultime 2 settimane è di circa il 40%. Sta aumentando il tasso di positività e il virus sta tornando a circolare. In questa settimana abbiamo avuto circa 210 mila nuovi vaccinati. Nelle ultime due settimane non abbiamo avuto in consegna altre dosi di vaccino, se non briciole. È grave che ci siano 11 milioni di dosi in frigo, dobbiamo accelerare le vaccinazioni, soprattutto tutelare le persone più a rischio“, ha aggiunto Cartabellotta.

Giani: “In Toscana sono 3 milioni le prime dosi”

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Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, si è invece soffermato sulla situazione Covid nella propria regione: “Vediamo la Toscana essere in testa, prima regione per quanto riguarda la diffusione della vaccinazione. Seguiamo le indicazioni del generale Figliuolo. In questo momento siamo alla terza dose per chi l’ha fatta a febbraio-marzo. Siamo già oltre i 120 mila e contemporaneamente siamo a 3 milioni 20 mila persone per la prima dose. La seconda arriva a 2 milioni e 800 mila. Stiamo facendo uno sforzo per accelerare la sperimentazione degli anticorpi monoclonali“, ha evidenziato.

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