Il Comitato tecnico scientifico, nella serata di ieri, ha dato ufficialmente il via libera all’allentamento delle misure di restrizione anti Covid per il mondo dello sport e dello spettacolo. La capienza per gli stadi all’aperto aumenta quindi dall’attuale 50% al 75%; mentre nei palazzetti e altri luoghi al chiuso si passa dal 25% al 50% di spettatori.
Novità anche per cinema, teatri e concerti, che all’aperto possono arrivare fino al 100% di capienza; mentre al chiuso all’80%. Nessuna restrizione, infine, è prevista per i musei. I fruitori dovranno ovviamente essere muniti di green pass. Quelle del Cts, comunque, sono soltanto delle linee guida: spetterà infatti al Governo decidere tempi e modi per tradurle in realtà.
Nonostante gli importanti passi avanti, però, la politica si divide anche sulle riaperture del post Covid. Secondo il leader della Lega, Matteo Salvini, “occorre far tornare a lavorare tutti quelli che ora non possono”. Intervenendo a Telelombardia, il segretario del Carroccio ha precisato che “la nostra richiesta è aprire tutto per tutti. Ma che ragionamento scientifico è il 75%? Perché non il 78,8 allora? Apriamo tutto. All’estero sono aperti a piena capienza”.
Posizione però non condivisa da un altro autorevole esponente del suo partito, il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Commentando le indicazioni del Cts con Ilaria Cavo, coordinatrice della Commissione Cultura della Conferenza, ha parlato di “una decisione equilibrata che recepisce la proposta della Conferenza delle Regioni e che ridà ossigeno al mondo dello spettacolo e della cultura, coniugando le esigenze della ripresa con le regole basilari della prevenzione”.
Ma Salvini ha posto sul tavolo anche un altro tema. Secondo il segretario leghista, infatti, ora bisogna “riaprire anche le discoteche. Perché questa sera ci saranno 40mila spettatori allo stadio, mentre 400 persone con green pass non possono andare in un locale da ballo? – ha ribadito –. Milano è una delle capitali del divertimento sano, ci sono migliaia di posti di lavoro”.
Il tema della riapertura delle discoteche è al centro anche di un quesito che il Ministero dello Sviluppo economico ha posto al Cts. Che però non ha ancora esaminato la richiesta. Per il mondo dello sport e dello spettacolo, il Comitato ha ritenuto possibile un allentamento delle misure “sulla base dell’attuale evoluzione positiva del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna vaccinale”.
Ma il portavoce del Cts, Silvio Brusaferro, predica prudenza. E la definisce “una progressione graduale nelle riaperture, basata sul costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia combinato con la progressione delle coperture vaccinali nonché degli effetti delle riaperture stesse”. Per quanto riguarda gli eventi sportivi, invece, il Cts raccomanda che si utilizzino tutti i settori disponibili negli impianti e non solo alcuni, così da evitare assembramenti. Restano infine valide le indicazioni sul rispetto delle prescrizioni e sull’utilizzo delle mascherine. Stessa regola per teatri, cinema e sale concerti.
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