I numeri del Coronavirus stanno tornando a spaventare anche in Italia, con una nuova fascia di riferimento per quanto riguarda l’età. Si tratta dei giovani e giovanissimi, di età compresa tra i 10 e 29 anni che si stanno rivelando il nuovo veicolo del contagio. Questo ciò che emerge dalla conferenza stampa della Cabina di Regia, in cui si è anche parlato della possibile terza dose di vaccino e a chi potrebbe essere somministrata.
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“L’infezione sta crescendo in molti Paesi europei, e anche nel contesto italiano sta crescendo. Colpisce il dato olandese, la cui curva si è come fermata. E questo potrebbe legarsi ai provvedimenti lì adottati“, ha infatti osservato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. Quindi è passato a snocciolare i dati nostrani.
“Il colore dell’Italia comincia di nuovo a scurirsi. Sono 3845 i Comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 Comuni in più rispetto alla scorsa settimana. Ciò a testimonianza della circolazione del Covid, nuovamente aumentata. La crescita riguarda tutte le nostre Regioni. Il dato più significativo è però quello sulle fasce d’età. La circolazione del virus avviene soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni“, ha aggiunto Brusaferro.
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Ad affrontare più nel dettaglio il tema dei vaccini anti Covid, nello specifico una possibile terza somministrazione, è stato invece l’epidemiologo Gianni Rezza. “Nel giro di un mese – ha spiegato – bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose. È una decisione che va meditata bene, ma probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose. Non abbiamo tuttavia ancora deciso quando“.
“Sulla terza dose c’è indecisione, perché non ci sono ancora evidenze talmente forti per poter dire che la faremo a tutti piuttosto che ad alcuni. In alcuni Paesi, in modo particolare Israele, hanno già deciso di puntarci con una somministrazione 5-6 mesi dopo il completamento del ciclo. In Gran Bretagna si sta pianificando una campagna d’autunno, chiamiamola così“, è il punto che Rezza ha fatto sul contrasto al Covid all’estero. Quindi l’ammissione: “Riguardo agli altri fragili, gli anziani e poi gli operatori sanitari, c’è una discussione anche in ambito europeo. Ancora non si è arrivati a una decisione“.
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