Covid, a Napoli è stato scoperto
un caso di variante ‘nigeriana’

Nell’ambito del costante monitoraggio delle mutazioni attivato dal Ministero della Salute e affidato ai centri di ricerca nazionali, a Napoli è stata individuata una nuova variante, ribattezzata ‘nigeriana’, non ancora segnalata in Italia ma già presente in altri Paesi. La segnalazione giunge dalla Regione Campania ed è stata trovata congiuntamente dagli ospedali Istituto Pascale, centro di riferimento oncologico, e dall’Università Federico II.

La variante prende il nome scientifico di B.1.525 e “finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Mai finora in Italia”, riporta in un comunicato stampa la Regione Campania. Viene fatto presente che la nuova variante individuata è simile alla variante inglese B117 e si fa notare che si tratta di una mutazione “trovata nelle varianti sudafricane e brasiliane”, per tale motivo “sono allo studio eventuali risposte negative all’azione anticorpale dei vaccini”, si apprende.

“Il soggetto nel quale è stata trovata è già guarito”

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“Nell’ambito di un progetto di ricerca con l’università Federico II abbiamo analizzato il campione di un professionista che aveva viaggiato in Europa e nel continente africano. Questo era un caso un po’ particolare perché proveniva dall’estero e quindi abbiamo ritenuto necessario sequenziarlo. Abbiamo trovato una variante che è stata descritta in un centinaio di casi nel mondo ma è la prima volta che viene trovata in Italia. Si tratta di una variante un po’ particolare perché presenta alcune analogie con la variante inglese ma anche altre mutazioni il cui significato non è ancora certo. Il soggetto è rimasto asintomatico per tutto il tempo e i suoi contatti sono risultati negativi. Stiamo imparando che questo virus muta di continuo e questo lavoro di monitoraggio delle varianti è importantissimo anche per l’aggiornamento eventuale dei vaccini”. Così il dottor Nicola Normanno, direttore del dipartimento di ricerca del Pascale

Si sa ancora molto poco della variante ‘nigeriana’

Al momento non si sa molto della variante ‘nigeriana’. Prima di tutto perché è rara e poi perché scoperta solo di recente, quindi si dovrà verificare la sua trasmissibilità e virulenza. La Regione Campania fa sapere che sono immediatamente scattate le indagini di tracciamento dei contatti per verificare tutte le persone entrate in contatto con il portatore della rara variante.

Dall’ospedale Pascale i ricercatori spiegano: La sequenza del campione giunta a noi dal Policlinico Federiciano ci ha subito insospettiti perché non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra regione. Dopo un confronto con il gruppo del Reparto Zoonosi Emergenti dell’Istituto Superiore di Sanità abbiamo avuto la conferma che si tratta di una variante descritta finora in un centinaio di casi in alcuni paesi europei ed africani, ma anche negli Stati Uniti. Abbiamo immediatamente depositato la sequenza nel database internazionale GISAID ed avvertito le autorità sanitarie”. La variante non è autoctona, non è cioè da considerarsi italiana poiché il portatore è un professionista di ritorno da un viaggio in Africa, scrive la Regione Campania. La persona è stata sottoposta a tampone ed è risultata positiva alla Covid-19.

In Lombardia quattro Comuni entrano in zona rossa

Nel frattempo quattro Comuni lombardi rientrano nella zona rossa, con conseguenti restrizioni più rigide. Sono Bollate (provincia di Milano) la città dove nei giorni scorsi è stato trovato in una scuola il primo focolaio lombardo di variante inglese del Sars-Cov-2, Castrezzato (Brescia), Viggiù, (Varese) e Mede (Pavia)

I divieti scattano dalle ore 18 di stasera fino a mercoledì 24 febbraio. Lo ha stabilito con un’ordinanza il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. In particolare, si dispone che le attività scolastiche e didattiche di tutte le classi delle scuole primarie e secondarie in questi Comuni si svolgano esclusivamente con modalità a distanza. Tale sospensione riguarda anche asili nidi e scuole materne.

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