Coronavirus, parrucchieri dimenticati: “Siamo arrabbiati, nessuno ci aiuta”

Il ritorno alla normalità è ancora lontano e molto dipenderà da come si comporteranno gli italiani in questa nuova Fase Due. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri sera, ha illustrato come avverrà la riapertura delle attività produttive, in ottemperanza delle misure di contenimento del coronavirus. Non tutti però sono rimasti soddisfatti. Il provvedimento avrà efficacia dal prossimo 4 maggio, con la riapertura di alcune aziende manifatturiere e negozi all’ingrosso. La ripresa per le attività commerciali sarà graduale e tra, gli ultimi a rialzare la saracinesca, ci saranno proprio centri estetici e parrucchieri, a causa dello stretto contatto cui sono obbligati con la clientela.

I parrucchieri: “Siamo rimasti soli in questa crisi”

“Siamo rimasti soli in questa crisi, nessuno ci ha aiutato, nonostante le tante promesse“. Sono queste le parole di Francesca, titolare di un salone di bellezza a Legnano.

Arrabbiata per la riapertura della sua attività fissata dal presidente del Consiglio Conte per lunedì 1 giugno, tra l’altro giorno di chiusura dei parrucchieri, aggiunge: “Ci hanno dato 600 euro, ma cosa dovremmo farcene? Io ho dovuto pagare tutto, fornitori, bollette, e mi ritengo fortunata di esserci riuscita. Non bastano quei soldi per andare avanti. Contro il Covid-19 tra l’altro, abbiamo già preso tutte le misure necessarie. Riaprire?”, conclude Francesca, “se lo farò è solo per l’amore verso il mio lavoro e l’affetto che mi lega alle mie clienti”.

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