Coronavirus, maxi focolaio tra migranti a Treviso: 129 positivi

Sono 129 i migranti dell’ex caserma Serena di Treviso che sono risultati positivi al Coronavirus dopo i tamponi effettuati mercoledì 29 luglio dall’Ulss 2. Il maxi focolaio nella struttura che ospita gli immigrati è stato scoperto dopo che tre persone erano state contagiate dal Covid. La notizia è stata confermata dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in visita a Vo’ Euganeo: “Sono più di 130, probabilmente 134 i migranti positivi nella ex caserma Serena”. Questo invece è l’annuncio dell’Usl della Marca Trevigiana.

“Completato lo screening all’ex Caserma Serena. Complessivamente sono stati eseguiti 315 tamponi, 293 sui migranti e 22 sugli operatori che hanno evidenziato 129 positività tra gli ospiti. I positivi, tutti asintomatici, sono stati immediatamente isolati all’interno della struttura. La quarantena è estesa anche ai negativi”.

E ancora: “Tra una settimana sia gli operatori sia gli ospiti saranno nuovamente testati. I controlli all’ex Serena, scattati dopo le tre positività emerse tra i migranti, sono stati completati nell’arco di 24 ore: l’Ulss 2, in collaborazione con Prefettura, Forze dell’Ordine, Comuni di Treviso e Casier, ha organizzato e completato il maxiscreening con la massima tempestività. Ciò ha permesso di individuare rapidamente i positivi ed organizzare l’isolamento all’interno dell’ex Serena. L’Ulss 2 garantirà il monitoraggio costante della situazione, in collaborazione con tutti gli enti coinvolti”.

Ora si cerca di capire come il Coronavirus sia entrato a Treviso

I tamponi sono stati eseguiti ai 350 ospiti dell’ex caserma Serena dopo che, nei giorni scorsi, è risultato positivo un ospite che manifestava lievi sintomi influenzali. A seguito della sua positività sono stati testati due suoi contatti stretti: entrambi sono risultati positivi per cui è iniziato lo screening sarà esteso a tutti gli ospiti e operatori della struttura. Il timore era che potessero esserci nuove rivolte come quelle che si erano verificare un mese fa.

Ora si cerca di capire come il virus sia rientrato all’interno della struttura o se non se ne sia mai andato. La Prefettura ora sta coordinando l’intervento per la gestione dell’emergenza. Circa due mesi fa all’interno della caserma si registrò un caso di contagio relativo ad un operatore e un ospite. In quel caso a importare nel centro di accoglienza il virus fu proprio l’operatore straniero che lavorava nel centro e aveva nascosto la febbre. Naturalmente ora tutti gli ospiti del centro dovranno rispettare un periodo di quarantena obbligatoria.

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