Coronavirus, infermieri militari nelle Rsa-trincee del Piemonte

Le forze armate italiane aumentano il proprio impegno per supportare il lavoro nelle ‘trincee’ delle Residenze sanitarie assistenziali del Piemonte. Da lunedì 27 aprile, venticinque nuovi infermieri militari hanno assunto servizio nelle case di cura piemontesi per far fronte all’emergenza Coronavirus. È il risultato di un bando pubblicato dall’Esercito Italiano che in questo modo ha potuto selezionare personale militare da dedicare a particolari situazioni di emergenza. L’obiettivo è quello di aiutare le Rsa in un periodo caratterizzato da tante difficoltà per il personale già in servizio e per gli ospiti stessi delle strutture.

“Risposta eccezionale al bando”

Grande soddisfazione è stata espressa dal generale Salvatore Cuoci, che ha presentato gli infermieri militari che lavoreranno nelle Rsa piemontesi: “Abbiamo emanato un bando per il reclutamento degli operatori sanitari e la risposta è stata eccezionale, con molte richieste e adesioni. Oggi verranno distribuiti su tutto il territorio. Bisogna considerare che c’è un numero di dottori e infermieri, trentaquattro per l’esattezza, già operanti nelle situazioni più emergenziali dove si era manifestata la necessità di un rinforzo”.

“L’esercito si impegna su sicurezza, come per l’operazione ‘Strade sicure’, supporto sanitario e concorso logistico – ha aggiunto il generale -. Sono già attivi da tempo ufficiali medici e sottoufficiali infermieri, cui si aggiungono gli ultimi venticinque marescialli infermieri reclutati per le Rsa, strutture che necessitano di grandissima attenzione”.

Le attività di bonifica delle Rsa

“I concorsi di supporto logistico sono invece riferiti ai trasporti e alle attività di bonifica delle Rsa – ha aggiunto Cuoci -. Con l’unità di crisi della Regione Piemonte è stato stabilito un programma di bonifica e sanificazione di trentaquattro Rsa in tutto il territorio regionale fino al 10 maggio, almeno per il momento”.

“Tutto ciò viene contestualizzato nel piano della sanità militare che sta rendendo disponibile, per l’emergenza Covid su tutto il territorio nazionale, anche le proprie strutture, aumentando quindi la portata dei posti letto nelle unità di terapia intensiva ha poi concluso il generale.

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