Indice Rt nazionale resta a 0,84,
ma l’incidenza preoccupa

Situazione stazionaria in Italia per quanto riguarda i dati sul contagio da Coronavirus. Lo rileva la Cabina di Regia, nella sua valutazione sul monitoraggio settimanale tenuta insieme all’Istituto superiore di Sanità e al ministero della Salute. L’indice Rt anche in questa settimana resterà fermo al livello di 0,84 a livello nazionale, e anche sul fronte della suddivisione in zone dovrebbero esserci novità. Ma l’appello è sempre quello a non abbassare la guardia.

Indice Rt: tutti i dati delle Regioni

Come anticipato dall’Ansa, infatti, da lunedì anche la Sardegna dovrebbe passare dalla zona arancione alla zona gialla. In questo modo salirebbero a sedici le Regioni e Province autonome in questa catalogazione. Una Regione (Umbria) e una PA (Bolzano) hanno un indice Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Cinque Regioni, invece, riportano il valore medio attorno all’1 (Abruzzo 0,99 – CI: 0,99- 1,05; Friuli-Venezia Giulia 1,03 CI: 0,99-1,08;, Liguria 0,95 CI: 0,89-1,00; Marche 0,95 CI: 0,86-1,05; Toscana 0,98 CI: 0,93-1,03).

Tuttavia, come si osserva nella bozza del monitoraggio settimanale della Cabina di regia, i motivi per sorridere finiscono qui. Al netto dei dati sull’indice Rt, l’Italia si trova infatti in un “contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici Regioni che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza“.

Coronavirus: preoccupa l’incidenza

Peraltro, se l’indice Rt è stazionario, la diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è più lieve di quella osservata le precedenti settimane. I dati del flusso Iss parlano infatti di 273,01 per 100.000 abitanti (18-31 gennaio) contro 289,35 per 100.000 abitanti (11-24 gennaio). E in almeno uno dei flussi di sorveglianza, sono ben 13 le Regioni che evidenziano un trend di casi in aumento.

Quindi si ricorda alla popolazione un aspetto molto importante. Ossia “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone” e di “restare a casa il più possibile“. È fondamentale poi che “la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie“. Anche se l’indice Rt è ormai da tempo inferiore a 1.

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