In Italia mancano poco meno di tre settimane al termine del lockdown da Coronavirus, ma iniziano a delinearsi alcuni dettagli sulla fase 2. La task force guidata da Vittorio Colao, messa in piedi dal governo nei giorni scorsi, starebbe infatti pensando all’introduzione di due principali novità che entrerebbero in vigore dal prossimo 4 maggio.
La prima consisterebbe in una app per gestire le autocertificazioni e per geolocalizzare i cittadini, monitorando gli spostamenti di chi è risultato positivo al Coronavirus. Oltre a sostituire l’autocertificazione cartacea, l’applicazione potrebbe essere utilizzata per i tracciamenti, come già oggi avviene in Corea del Sud, e per monitorare con precisione la diffusione del virus.
La app, secondo quanto scrive Il Messaggero, avrà anche un sistema di allerta per segnalare gli spostamenti, specie di individui soggetti a restrizioni (e risultati quindi positivi al virus) ricostruendo tutti i contatti avuti.
La seconda novità riguarderebbe un calendario di allentamento delle restrizioni scaglionato in base all’anagrafe. L’ipotesi al tavolo vedrebbe il ritorno alla normalità avvenire, infatti, per fasce d’età: prima i più giovani, la platea meno a rischio, poi via via tutti gli altri. Gli ultimi a uscire di casa saranno gli anziani.
Pregliasco mette in guardia sulla fase 2 del Coronavirus: “Attenzione ai mini-focolai”
Nel frattempo, in Veneto è già partito un lockdown soft. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha deciso di abolire i 200 metri di distanza massima dalla propria abitazione per svolgere attività sportiva e di consentire le grigliate del 25 aprile e del 1 maggio, ma soltanto nelle proprietà private e con i familiari. Il tutto con un unico grande obbligo di massa: quello di uscire di casa con mascherine e guanti o, in alternativa, con il gel disinfettante.
In ogni caso, con l’inizio ufficiale della fase 2 non si potrà stare del tutto sereni con il Coronavirus. Sempre sul Messaggero, infatti, il virologo Fabrizio Pregliasco mette in guardia su quelli che potrebbero essere i rischi che si possono correre anche a partire da maggio.
“Anche quando scatterà la fase 2, cioè quando verranno gradualmente riaperte le attività, ci saranno certamente nuovi casi”, ha detto Pregliasco. “Sarà in quel momento che dovremo dimostrare di essere bravi e di aver imparato dagli errori. Non appena verranno fuori dei focolai sarà fondamentale spegnerli subito, rintracciando ogni singolo caso positivo e i suoi contatti”. I mini-focolai saranno quasi inevitabili, perché i “contatti intra-familiari, quelli lavorativi, quelli nell’Rsa, per citarne qualcuna, sono tutte possibili fonti di contagio. Quindi, bisognerà tenere sempre alta la guardia”.