Coronavirus, Fase 2: in Darsena a Milano tornano i pescatori

Con l’inizio della Fase 2 e il conseguente allentamento delle restrizioni imposte per far fronte all’emergenza coronavirus, a Milano c’è chi è tornato a pescare in Darsena, adottando le dovute precauzioni e prestando la massima attenzione. La pesca sportiva amatoriale, infatti, è tornata ad essere un’attività consentita, sempre nel rispetto delle norme previste dal decreto.

Le testimonianze dei pescatori

“Venivo già quando avevo 20 anni o forse meno con il mio papà a pescare – racconta uno dei pescatori tornati in riva al Naviglio -. Sono due mesi che non pesco, approfitto dell’occasione per andare in Darsena e trascorrere quattro ore in tranquillità, divertendomi. Qui è bello e ora che c’è meno gente, un po’ come in tutta Milano, è anche meglio”.

“Finalmente torniamo a fare quello che ci è sempre piaciuto – racconta un altro pescatore -. Per me non è stato giusto togliere la possibilità. Sì, c’è l’emergenza in corso e lo capisco, ma rispettiamo tutti la distanza, abbiamo le mascherine, siamo in uno spazio aperto e non c’è nessun problema. Si poteva aprire prima ma meglio tardi che mai, almeno adesso abbiamo la possibilità di questo svago”.

“Dopo due mesi chiuso in casa è una gran bella sensazione – racconta un terzo testimone -. Per chi ama la pesca è una cosa straordinaria: non c’è bisogno di prendere niente, basta trascorrere un paio d’ore in tranquillità. Anche chi non ha la macchina può venire qui con l’autobus e arriva qui in compagnia della natura, visto che adesso, bene o male, si è riscoperta un po’”.

“Limitiamoci allo stretto necessario”

Dopo due mesi di divieto forzato per le restrizioni i pescatori sono quindi soddisfatti ma non dimenticano che la pandemia non è superata: “In due mesi secondo me è cambiato poco – racconta un altro appassionato –: la gente è qui come due mesi fa, come se non ci fosse mai stata la pandemia. Forse stiamo un po’ sottovalutando il pericolo: sì, ci hanno lasciato un po’ andare ma dobbiamo non esagerare con le uscite, dobbiamo limitarci allo stretto necessario”.

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