Coronavirus, Fase 2: il ruolo degli assistenti civici fa discutere

In tutta Italia non sono solo gli assembramenti, soprattutto nelle grandi città, a far discutere, ma anche gli strumenti pensati per limitarli. In questo senso è ancora aperto il dibattito sui cosiddetti assistenti civici, a due giorni dall’annuncio, da parte del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, del progetto che prevede il reclutamento di 60mila volontari. Si cerca infatti di chiarire quali possano essere le regolamentazioni secondo le quali queste nuove figure dovranno operare in tutta Italia durante e dopo la Fase 2. Nella giornata di lunedì il dibattito si è inasprito tra chi ha paragonato le nuove figure alle cosiddette ‘ronde’ che si sarebbero sostituite alle forze di polizia e chi crede non siano sufficienti per contrastare gli assembramenti, soprattutto nelle grandi città. Il governo ha provato a chiarire i compiti degli assistenti civici, ma il dibattito resta aperto.

La polemica interna al governo e il chiarimento

Anche dallo stesso governo erano trapelati malumori: “Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno, per l’istituzione della figura degli ‘assistenti civici’ in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio” si legge in una nota del Viminale di lunedì pomeriggio.

Nella serata di ieri il chiarimento dell’esecutivo: dalla riunione svolta fra il ministro Boccia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e quella del lavoro Nunzia Catalfo è emerso che il compito degli assistenti civici sarà esclusivamente di “pubblica utilità”, escludendo categoricamente il ruolo di controllo e vigilanza su regole sanitarie e ordinanze: i volontari, distinguibili da una pettorina, non potranno quindi sovrapporsi alle forze dell’ordine per quel che riguarda le sanzioni.

La puntualizzazione di Antonio Decaro

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Sul ruolo degli assistenti civici era intervenuto il presidente dell’Anci, nonché sindaco di Bari, Antonio Decaro, con una precisazione: “Per noi gli assistenti civici non sono delle ronde, sono i volontari che quotidianamente danno una mano alla nostra comunità”.

“Gli assistenti civici sono persone che stanno aiutando, portando generi alimentari e medicinali a casa delle famiglie più fragili, oltre che contingentando gli ingressi ai mercati. I 60mila del bando svolgeranno le stesse attività di volontariato effettuate finora” ha aggiunto Decaro, ribadendo infine come i volontari non possano fare attività di controllo, ma solo di supporto.

La preoccupazione di Giuseppe Sala

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Chi invece ha manifestato dubbi è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che dopo l’incontro con il prefetto Renato Saccone ha dichiarato: “Gli assistenti civici non sono adatti per una realtà a rischio come la movida. Potrebbero essere utili nei mercati scoperti e nei parchi. L’idea del ministro Boccia su questi volontari al momento è poco chiara, aspettiamo una regolamentazione”.

“Mi auguro di non fare ulteriori restrizioni – ha poi aggiunto –, non mi va di avere un atteggiamento da sceriffo. Non sarebbe sano. Abbiamo una pressione enorme da parte di una larga fetta di popolazione che si lamenta. Spero si eviti di arrivare al punto di metterci gli uni contro gli altri“.

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