Fase 2, a Milano i Navigli si rianimano con prudenza

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L’allentamento delle misure restrittive per la Fase 2 ha consentito a bar e ristoranti, che fino a domenica potevano effettuare solo il servizio d’asporto, di riaprire anche per un limitato servizio al tavolo. C’era curiosità per come sarebbe andata la giornata a Milano, lungo il Naviglio Grande, soprattutto dopo le polemiche sugli assembramenti di dieci giorni fa. Non tutti i locali, però, hanno riaperto i battenti nel primo giorno di entrata in vigore del nuovo Dpcm ma chi ha potuto usufruire dei servizi lo ha fatto nel rispetto delle regole.

Pochi locali aperti ai Navigli

Solo una decina di bar e ristoranti hanno aperto a tutti gli effetti e chi lo ha fatto ha rispettato le indicazioni del decreto. I tavolini sono stati posizionati posizionati all’esterno, distanziati da un metro, con una o due persone sedute. A disposizione dei clienti anche torrette di gel igienizzante per le mani. La maggior parte dei locali continua comunque a limitarsi al servizio per l’asporto o il delivery e c’è chi resta ancora chiuso per inventario e sanificazione, con l’obiettivo di riaprire nel prossimo fine settimana.

Nessuna polemica al contrario dei giorni scorsi

Avevano fatto scalpore le foto e i video dello scorso 8 maggio che ritraevano i Navigli affollati e diverse persone che consumavano cibo e bevande in prossimità dei locali. All’immancabile polemica social era seguita la minaccia del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di chiudere al pubblico la zona. “O le cose cambiano oggi o io domani come al solito sarò qui a Palazzo Marino e prenderò provvedimenti – aveva dichiarato Sala all’indomani della pubblicazione delle immagini –. Chiudo i Navigli e chiudo l’asporto. Poi lo spiegate voi ai baristi perché il sindaco non permette loro di vendere”. Da allora, però, non sono stati ravvisati ulteriori comportamenti anomali e anche grazie ai corretti comportamenti delle persone si può tornare a respirare aria di normalità in una delle zone simbolo di Milano.

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