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Emanuela Leonardi, 28 anni, di Catania, doveva sposarsi il 28 maggio ma il suo matrimonio, come quello di moltissime altre coppie di italiani, è stato rinviato al mese di agosto a causa dell’emergenza coronavirus. La sua intenzione, viste le rigide restrizioni in vigore, è quella di rimandare nuovamente la cerimonia nuziale. “Non mi sposo se mio padre non può accompagnarmi all’altare”, ha raccontato Emanuela, che ha sfogato la sua rabbia in rete aprendo un gruppo Facebook “Spose eroine 2020”, che in breve tempo ha raccolto circa 10mila iscritti.
“Le disposizioni legate alla pandemia, oltre a impedire i balli nuziali, ci impongono l’utilizzo della mascherina e questo non è accettabile”.
Coronavirus, lo sfogo della promessa sposa: “Abbiamo già sostenuto molte spese”
“Abbiamo già sostenuto molte spese, abbiamo dovuto cambiare le partecipazioni, rivedere viaggi e location”, racconta la promessa sposa siciliana, mentre mostra i segnaposto realizzati per l’importante evento che riportano la data iniziale del matrimonio.
“Nessuna di noi vuole fare un matrimonio a discapito della salute degli invitati. Non dobbiamo necessariamente sposarci nel 2020, ma qualcuno ce lo venga a dire o ci spieghi le ragioni di certe misure che proprio non capiamo”, continua Emanuela, palando a nome di buona parte degli iscritti alla pagina Facebook.
“Siamo d’accordo nel dover fare una lista degli invitati in modo tale che se ci dovesse essere un contagiato si possa risalire a tutti i presenti. Siamo d’accordo anche a misurare la temperatura prima dell’ingresso in chiesa e nei locali a tutti gli invitati, ma non all’utilizzo della mascherina”, ha ribadito la promessa sposa.