Coronavirus, Cabina di Regia: “Presto per valutare gli effetti del Natale”

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“La curva nel nostro Paese è in decrescita, anche se un po’ rallentata nelle ultime settimane”. Inizia così l’intervento di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, durante la conferenza stampa al Ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale da parte della Cabina di Regia. Oltre a Brusaferro, sono intervenuti anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero, Gianni Rezza. “Ci sono Paesi a noi vicini che mostrano invece una curva in ricrescita – ha detto Brusaferro -. Questo è un tema di grande attenzione, ed è un grande incentivo a fare in modo che nostra curva si mantenga in decrescita”.

Brusaferro: “Valutazione impatto festività solo a metà gennaio”

Brusaferro ha richiamato l’attenzione sui dati relativi all’indice Rt, che resta più basso di 1 ma “è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa”. Ancora troppo presto, poi, per valutare gli effetti del Dpcm Natale sui dati relativi alla pandemia di Covid-19 in Italia. “L’incidenza si mostra in calo, ma dobbiamo valutarla con cautela – ha affermato il presidente dell’ISS -. Anche perché il numero di tamponi durante il periodo natalizio è stato più contenuto rispetto alle settimane precedenti”.

“Una valutazione solida dell’andamento durante queste festività la potremo avere solo a metà gennaio – ha aggiunto Brusaferro -. Ad ogni modo, in nessuna Regione si è raggiunta l’incidenza per poter passare da fase di mitigazione a contenimento“.

Locatelli: “Sul vaccino anti-coronavirus l’Italia non è in ritardo”

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“I sacrifici stanno dando frutti perchè è evidente che la curva della pandemia di coronavirus rimane sotto controllo pur con lieve incremento di Rt su base nazionale – ha detto poi Franco Locatelli, prendendo la parola -. A fronte di numeri che meritano ancora uno sforzo, sicuramente però diamo il messaggio forte che quanto è stato messo in campo sta dando frutti”.

Locatelli ha anche chiarito alcuni punti riguardanti il vaccino anti-Covid: “Oltre alle prime 470mila dosi vi saranno a gennaio, ogni settimana, dalle 450mila alle 490mila dosi – ha detto -. Questo è un dato importante, che dimostra che questa sarà la nostra più grande campagna vaccinale. Paese in ritardo? Mi sembra ingeneroso ed è prematuro avventurarsi in considerazioni del genere a soli quattro giorni dal via della campagna simbolica“.

“Il 6 gennaio Ema ha in programma la valutazione sul vaccino di Moderna. Con l’ok saranno disponibili altri 10 milioni e 600mila dosi di vaccino. Vi è in corso, in fase avanzata di negoziazione, la possibilità di acquisire un numero equivalente di dosi. Quindi sommando dosi di Pfizer e Moderna, sostanzialmente arriviamo a sfiorare i 62 milioni di dosi ha poi concluso il presidente del CSS.

Rezza: “Situazione ancora incerta, serve ancora prudenza”

Da Gianni Rezza arriva infine l’invito a manterere comportamenti prudenti: “Ci troviamo in una situazione in cui abbiamo una tendenza alla diminuzione dell’incidenza, con un lieve incremento dell’Rt – ha confermato -. Quindi è una situazione di transizione e di incertezza. Con il vaccino dovremmo raggiungere una copertura di circa il 70% della popolazione per raggiungere l’immunità di gregge, ma tale effetto si vedrà a poco a poco nel corso dei mesi. Nel frattempo c’è un motivo in più per mantenere comportamenti prudenti“.

“Stiamo lavorando a nuove raccomandazioni che rivedono le modalita dei test per tracciare i contagi da coronavirus – ha poi specificato Rezza -. I molecolari restano il gold standard ma quelli antigenici offrono opportunità utili. Stiamo lavorando anche ad una circolare che modifica la definizione dei casi”.

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