Coronavirus, l’appello dell’imprenditore: “Mi sto di nuovo indebitando”

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“Dentro casa avevo una Beretta, me la sono messa in bocca e ho pensato di uccidermi, sono ripartito ma ora la crisi economica sta spingendo a indebitarmi di nuovo”. Inizia con queste parole strazianti il racconto di un imprenditore romano, vittima dell’usura per anni e poi, una volta aperta da zero una nuova attività a inizio 2020, fermato come altre attività dalla pandemia di coronavirus.

Il racconto dell’imprenditore

L’uomo, per molti anni, era stato vessato dagli estorsori. Era riuscito a denunciarli a ad aprire una nuova attività a febbraio 2020, ma le misure restrittive per contrastare il Covid-19 lo hanno costretto a chiudere. “Sono stato vittima di usura per cinque anni, pagavo interessi abnormi – racconta l’imprenditore -. Nel 2009 ho conosciuto l’Ambulatorio Antiusura, mi sono pentito di non aver denunciato prima gli estorsori. Dieci anni dopo la denuncia ho ricevuto un fondo da parte dello Stato, che mi dava l’opportunità di aprire una nuova attività. A febbraio di quest’anno abbiamo alzato la saracinesca, ma poi è esplosa l’emergenza coronavirus”.

“Il mio codice attività mi permetteva di rimanere aperto – aggiunge l’uomo – ma per quaranta giorni le persone sono uscite solo per fare la spesa e andare in farmacia. Così è impossibile ripagare i costi della giornata. Quest’attività mi serviva per ricomprarmi una casa, visto che ora vivo in affitto, ora invece sono in grossa difficoltà economica e la mia paura è di ricascarci di nuovo”.

Paura per il futuro

“L’attività era partita a novembre 2019, da allora pago gli affitti – spiega l’imprenditore -. L’apertura è avvenuta a febbraio ma poi è arrivato il coronavirus. Sono di nuovo in difficoltà economica, non so come fare. Fa rabbia perché sono passati dieci anni per riuscire a riaprire un’attività, oggi ho di nuovo paura di ricascare nelle mani degli usurai. Sono persone senza scrupoli, non hanno avuto pietà neanche nel giorno del funerale di mia madre, nel 2009. Non c’è nulla di più terrificante”.

I recenti provvedimenti economici del governo non convincono l’imprenditore romano: “Il problema è sempre quello, parlano di numeri enormi, miliardi di euro. Ma dove arrivano? A chi gli hanno dati? La vita reale è ben altro. Un mio amico in questi giorni si è impiccato, era un cliente di 48 anni e non ce la faceva a pagare i conti. Non c’è purtroppo solo il Covid: c’è anche un altro tipo di virus, quello che ha colpito l’economia”.

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