È stata fissata per lunedì 17 la cabina di regia in cui le forze di maggioranza discuteranno del coprifuoco e di possibili nuove riaperture. Tutte le decisioni saranno prese sulla base degli ultimi dati sull’andamento della pandemia. Mentre il centrodestra vorrebbe una rimozione totale del coprifuoco, il premier Mario Draghi sembrerebbe intenzionato a rispettare la linea della “ragionevolezza e della prudenza”. Sul tema è intervenuto anche Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di Sanità. Durante un intervento ad Agorà, il professore ha dichiarato che potrebbe esserci il “margine per uno slittamento dell’orario di restrizione dei movimenti. Poi se saranno le 23 o le 24 è una scelta che spetta al governo”. Lo spostamento del coprifuoco avverrà solo se i numeri del prossimo monitoraggio saranno incoraggianti.
“Credo che però valga la pena tenere presente quel che ha ricordato Draghi la scorsa settimana, ossia la stella polare della gradualità e progressività nell’allentamento delle varie misure”, ha aggiunto Locatelli. Anche sulla riapertura dei ristoranti al chiuso e dei centri commerciali nel fine settimana, il professore ha parlato di scelte che “spettano al governo”. “È chiaro che più riusciamo a mantenere sotto controllo la situazione e più esistono margini per considerare le riaperture”.
Sugli abbracci, che nel Regno Unito torneranno permessi dal 17 maggio, Locatelli ha spiegato che in Italia è ancora presto per fissare una data precisa. “Quando avremo percentuali più alte” di vaccinati contro il Covid “di quelle già buone che abbiamo oggi e quando avremo una circolazione virale ancora più ridotta, certamente potremo tornare anche ad abbracciarci”. È un gesto “che indubitabilmente fa parte della nostra socialità e affettività e ne sentiamo tutti la mancanza”.
Per quanto riguarda un possibile allentamento dell’uso della mascherina, Locatelli ha spiegato che “c’è un pronunciamento dell’Ecdc”, il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, “che indica questa possibilità col 50% della popolazione vaccinata”. Il pronunciamento indica con altrettanta chiarezza che “se si è in presenza di soggetti a rischio di sviluppare malattia grave è meglio attenersi al fatto di indossarla. Continuiamo così, andiamo avanti in maniera graduale e progressiva. Poi arriverà il momento in cui ci emanciperemo dalle mascherine”, ha concluso Locatelli.
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