[scJWP IdVideo=”fxNadCFz-Waf8YzTy”]
Ripartire con un fiore per provare a risollevare un settore travolto dalle conseguenze della pandemia di Covid-19. La Coldiretti ha promosso nella giornata di martedì un’iniziativa dal nome ‘Ripartiamo con un fiore’, proprio con l’obiettivo di sensibilizzare alla vicinanza nei confronti del settore florovivaistico, gravemente colpito dalla crisi.
Coldiretti Toscana: “Ripartiamo con un fiore per risollevare un settore in ginocchio”
Il presidente di Coldiretti Toscana, Andrea Elmi, ha parlato a margine dell’iniziativa svolta a Firenze: “Ripartiamo con un fiore è un’iniziativa per dare un segnale di ripartenza al settore florovivaistico – ha dichiarato -. Un settore che è stato tra i più colpiti dal Covid, in particolar modo per quel che riguarda il fiore reciso perché finora erano ridotte le possibilità di fare eventi, matrimoni, funzioni religiose, lasciando il settore in ginocchio”.
“Arriviamo comunque tardi, fiore estero avvantaggiato”
Secondo Elmi, però, i tempi della ripartenza non daranno grande vantaggio ai coltivatori italiani: “Anche adesso, di fronte alla ripartenza, arriviamo comunque un po’ tardi perché purtroppo il fiore italiano sta per terminare la sua produzione stagionale – ha spiegato -. Per quanto riguarda i prossimi eventi, dunque, ne beneficerà maggiormente il fiore estero“.
Non manca però l’ottimismo: “Ripartiamo con un fiore è anche un modo per dare importanza a una delle eccellenze, toscane e non solo, al pari dei più blasonati vini e olii – ha affermato il presidente di Coldiretti Toscana -. Il nostro invito alle persone è quello di scegliere e comprare fiori italiani“.
C’è stato comunque, durante la pandemia, una parte di settore che è riuscita a resistere, nel contesto della crisi: “Una ripresa che abbiamo avuto modo di testimoniare è quella delle piante in vaso – ha detto Elmi -. Le persone sono state ben liete di sistemare i propri giardini, si è dunque avuto un incremento delle vendite rispetto al solito. Il fiore reciso invece è legato agli eventi, alle funzioni religiose, all’hotellerie. Tutti settori che sono stati fermi: la ripresa è ancora attesa, effettivamente non è ancora arrivata”.